Tempio, distrutto un impianto eolico: bloccato il sistema di rotazione pale

Un impianto eolico di media potenza è letteralmente collassato, probabilmente per la mancata attivazione del sistema frenante – il blocco della rotazione delle pale quando il vento supera i 25 metri al secondo -, nelle vicinanze del canile municipale di Padulo, a pochi chilometri da Tempio.

Le pale, che hanno girato vorticosamente dopo il grippaggio del mozzo e del sistema frenante, sono andate a collassarsi sull’aerogeneratore, che è stato parzialmente distrutto. Chiarite le cause dell’incidente, accaduto nei giorni scorsi, il guasto è stato dovuto a un fulmine che ha mandato in tilt il sistema.

Il collasso del rotore dell’impianto eolico di Padulo non è l’unico incidente avvenuto, in questi anni, nella selva di torri eoliche sorte come i funghi in alta Gallura grazie anche alle maglie larghe della normativa regionale che non prevede alcuna Via (valutazione di impatto ambientale) se gli impianti sono realizzati in zone escluse da vincoli regionali o nazionali “e non ricadente, neppure parzialmente, in aree soggette a vincoli paesaggistici”, recita una circolare della Regione del giugno scorso. E così nelle pianure e valli della Gallura sono state innalzate decine e decine di torri dai 20 ai trenta metri di altezza la cui produttività sfugge a tutti, non essendo noto, neppure alle amministrazioni comunale concessionarie, l’apporto energetico che tali impianti hanno sulla energia alternativa che deve essere prodotta dall’Italia.

Gli unici dati sinora divulgati, risalenti a ciqnue anni fa, sono quelli dei parchi eolici delle grosse aziende, che si suddividono, nell’isola, il lucroso business dell’energia eolica. Di seguito un elenco, aggiornato al 2015, dei proprietari di turbine eoliche nell’isola, che da soli producono il 96,6 per cento dell’energia eolica: 440 megawatt annui perEnel Green Power; 146,55 megawatt Fri-el Spa (Bolzano); 143,9 megawatt GreenTech (Herlev, Danimarca); 138 megawatt Falck renewables (Milano); 90,09 megawatt IVPC (Avellino, Campania); 84 MW Sardaeolica (società del gruppo Saras, Cagliari) e i 74 MW prodotti da EDF (Electricitè de France). Un business nel quale in questi tre anni di deregulation nella normativa regionale stanno cercando di inserirsi i piccoli produttori (non locali, ma società legate a gruppi della penisola) disseminando di torri eoliche le valli e le alture isolane.

G.P.C.

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