Telerilevamento incendi inutilizzato, la denuncia di Dedoni: “Assurdo”

Perché, su due sistemi per il telerilevamento degli incendi presenti in Sardegna, uno dei quali ha già funzionato egregiamente per oltre diciassette anni, la Regione sceglie di non utilizzarne neanche uno, lasciando il territorio in balia degli incendiari? Lo chiede il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, in un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru e all’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano. Un’interrogazione analoga era già stata presentata nel settembre del 2016, ma la risposta data dall’esecutivo è risultata, secondo il firmatario del documento, “evasiva e del tutto insoddisfacente”.

“I sistemi presenti in Sardegna – si legge in una nota del consigliere – sono due. Uno, attivo dal 1986, è stato realizzato per conto della Regione dalla società Teletron e può contare su alcune postazioni a Lanusei, Neoneli e sui Sette Fratelli. L’altro, finanziato con fondi statali e comunitari, è stato realizzato dal raggruppamento temporaneo di imprese formato da Selenia (poi divenuta Selex Es), Progensar e Teletron; il sistema è oggi al centro di una controversia giudiziaria dopo che la Regione ne ha rifiutato il collaudo ritenendolo ‘inutile'”.

Il personale forestale è stato formato per l’utilizzo di una rete che, si legge nell’interrogazione, “rileva in meno di 120 secondi, con precisione, ogni incendio nel raggio di azione, oltre ad essere in grado di effettuare una registrazione continua ad alta risoluzione nel visibile e nell’infrarosso”, nonché di “verificare l’orario di arrivo dei mezzi di soccorso, la durata degli interventi e l’efficacia degli stessi” e di poter essere utilizzato “anche per risalire ad autori di reati ambientali”. Il sistema, inoltre, risulterebbe “un indispensabile ausilio al personale impiegato nelle perlustrazioni, che potrebbe, infatti, svolgere la sua attività in massima sicurezza se dotato di dispositivi portatili collegati alle stazioni di rilevamento in grado di guidarli fuori da eventuali pericoli di coinvolgimento diretto negli incendi”.

“Già in fase di collaudo in corso d’opera – prosegue la nota – il telerilevamento è stato in grado di segnalare il principio di un rogo, al di fuori delle prove tecniche, a 18 chilometri di distanza, nelle campagne di Quartu Sant’Elena, in condizioni di visibilità tali che la più vicina vedetta non riusciva a localizzarlo per mezzo del binocolo in dotazione. Nel 1999, il Corpo forestale ha condotto una campagna di verifica, senza coinvolgere l’azienda produttrice, presentando poi una relazione negativa che ha indotto la Procura della Corte dei Conti, in assenza di contraddittorio, a ritenere il sistema inaffidabile e inefficace. Una commissione di verifica, nominata successivamente dall’assessorato all’Ambiente e composta da esperti esterni all’amministrazione, ha confermato, nel luglio del 2000, che gli impianti risultavano essere perfettamente rispondenti alle previsioni tecniche. Due anni più tardi la Corte dei Conti, accogliendo quest’ultima relazione, ha ordinato al Corpo forestale di attivarsi per il ripristino e la rimessa in servizio del sistema, e di fornire adeguate spiegazioni per la sua disattivazione”.

Nel febbraio del 2003, il Corpo ha stipulato con la Teletron Euroricerche un contratto per il ripristino, l’adeguamento e la manutenzione di sei tra stazioni di monitoraggio e centri operativi, per un importo di oltre 835mila euro. I lavori risultano regolarmente realizzati e collaudati, ma il sistema è ancora inutilizzato. “Nel 2017 – sottolinea Dedoni nell’interrogazione – si è registrato ‘un aumento di circa il 40 per cento del numero dei roghi, anche se affiancato ad una riduzione delle superfici interessate di poco più del 10 per cento’; il 57 per cento di questi è di origine dolosa, ‘ma risulta estremamente complicato risalire ai colpevoli’. Il telerilevamento, se utilizzato, ‘potrebbe risultare molto utile nella ricerca degli autori dei roghi'”.

Il capogruppo chiede pertanto a Presidente e assessore se non ritengano opportuno verificare lo stato dei fatti, anche alla luce dell’andamento dell’ultima campagna antincendi, e se, a fronte delle spese che annualmente vengono sostenute per la lotta al fuoco, sia stata fatta una comparazione con quelle necessarie per ripristinare e potenziare il telerilevamento, “anche attraverso l’eventuale estensione della copertura del servizio e l’introduzione di nuove tecnologie, tra cui i droni”. Infine, nell’interrogazione si chiede quali determinazioni la Giunta regionale intenda assumere “al fine di garantire la salvaguardia del patrimonio boschivo sardo”.

 

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