Il Tar della Sardegna ha promosso in terza media una 12enne che quest’anno, per colpa dei bulli che la prendevano in giro, è mancata da scuola tanti giorni. Per via delle assenze i professori hanno deciso di bocciarla, “ma senza una motivazione adeguata“, malgrado un primo quadrimestre con la media del 9. I genitori della ragazzina hanno quindi fatto ricorso al Tar: i giudici amministrativi hanno dato ragione alla studentessa che ha ricevuto più di 300 messaggi vessatori e persecutori.
Adesso la scuola deve obbligatoriamente rifare gli scrutini tra 15 giorni. La sentenza è stata emessa ieri sera. La notizia è riportata da L’Unione Sarda. Il provvedimento non ha precedenti nell’Isola. A ribaltare la decisione dei prof è stato il collegio presieduto dal giudice Marco Buricelli (a latere Oscar Marongiu e Tito Aru, estensore della sentenza). La 12enne e la sua famiglia hanno presentato ricorso al Tar per il tramite degli avvocati Salvatore Dettori e Ivana Felicetti, entrambi del foro di Roma.
“Il percorso dell’alunna negli anni precedenti a quest’ultimo è stato ineccepibile – è scritto nella sentenza -: ha sempre ottenuto ottime votazioni e valutazioni di merito molto positive”. Con l’inizio degli episodi di bullismo la mamma aveva anche inviato a qualche insegnante una parte degli oltre 300 messaggi persecutori e vessatori che avevano creato alla bambina “disagi nelle relazioni e conseguenti malesseri fisici e psichici”. Tutto sottovalutato dai docenti.
I giudice del Tar Sardegna hanno ribaltato il verdetto dei prof per “si rivela illegittimo per difetto di motivazione». Più precisamente, il Tribunale amministrativo ha ritenuto che la scuola avrebbe dovuto dare una seconda chance alla ragazzina, visto che le assenze non erano conseguenza di un preciso contesto scolastico di disagio di cui gli stessi docenti vanno considerati responsabili. Peraltro, la ragazzina “aveva ottenuto nel primo quadrimestre un risultato scolastico “ben oltre la media necessaria per la promozione”.