Un consigliere comunale di Olbia, Alessandro Altana, avrebbe cercato di favorire Daniele D’Alfonso, l’imprenditore arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese che ha alzato il velo su un sistema di corruzione, con appalti pilotati in Lombardia ma anche fuori dalla regione. Dagli atti spunta il nome di Alessandro Altana e il suo “interessamento”, andato però a vuoto, “per fare ottenere uno slittamento della data di scadenza” di un bando indetto nel settore idrico dal Comune sardo per “agevolare” l’imprenditore Daniele D’Alfonso e Luigi Patimo, manager in Italia del gruppo Acciona Agua, entrambi interessati alla gara. I due sono tra gli arrestati, uno in carcere e l’altro ai domiciliari, nell’operazione dello scorso 7 maggio.
Altana, come si legge in una informativa dei carabinieri di Monza e depositata agli atti dell’indagine della Procura di Milano, è “intimo amico” di Pietro Tatarella, il vice coordinatore lombardo azzurro candidato alle Europee ora in carcere. Dalle intercettazioni, poi, “appare collegato a forze politiche e cordate di imprenditori – si legge nel rapporto – tra i quali figura indubbiamente D’Alfonso” il quale a sua volta “sarebbe strettamente legato” alla famiglia calabrese Molluso. D’Alfonso, con la sua Ecol Service, ha una sede operativa anche a Olbia, e ha da tempo rapporti di lavoro con Acciona Agua Group, multinazionale spagnola che gestisce depuratori in Sardegna per conto di Abbanoa.