Tamponi in auto al Brotzu, un pasticcio: in fila all’ufficio ticket con altri pazienti

“Non è possibile farlo via Internet: per pagare il tampone molecolare bisogna andare di persona all’ufficio ticket”. Fin dalla prenotazione l’avviso è chiaro: al Brotzu chi vuole fare il tampone a bordo dell’auto dovrà prima entrare a piedi dentro gli uffici. Di norma l’esame ai potenziali positivi viene fatto a bordo dell’auto proprio per evitare contatti con altri o, almeno, così dovrebbe essere. Al Brotzu chi vuole sapere se è positivo al Covid è costretto a entrare a piedi nell’ospedale e mettersi in fila per il ticket assieme agli altri pazienti che prenotano o pagano le ‘normali’ prestazioni. Non solo non si può pagare il tampone in altra maniera, ma non ci sono neanche uno sportello e un percorso riservati: chi va a pagare un ticket per un’altra patologia, rischia così di entrare a contatto con un positivo. Perché chi chiede di sottoporsi al tampone molecolare, non si sa se abbia il Covid ma dovrebbe essere trattato come potenziale positivo. Da lunedì scorso al più grande ospedale di Cagliari è attivo un servizio comodo e atteso da tempo: il tampone a bordo dell’auto aperto anche agli esterni che non sono in cura al Brotzu. Ma la procedura è da rivedere.

Chiunque abbia bisogno di una risposta in tempi brevi, per timore di essere entrato a contatto col virus o perché debba magari lasciare l’Isola, può fissare di sera l’appuntamento per la mattina successiva. Il risultato arriverà il giorno dopo l’esame, quando si verrà contattati dai medici per il referto, ma per accorciare i tempi è meglio avere la possibilità di accedere al proprio Fascicolo sanitario elettronico (accessibile con Spid o tessera sanitaria). Il servizio tamponi in auto non è gratuito, bisogna pagare e bisogna farlo rigorosamente prima di arrivare al box per il tampone. “Il pagamento della prestazione si effettuerà direttamente presso gli uffici ticket dell’Arnas G. Brotzu prima dell’esecuzione del test – si legge sul sito web dell’ospedale San Michele -. Il tampone molecolare verrà eseguito, dietro presentazione della ricevuta di pagamento, attraverso la modalità drive-through. Il costo è di 63,01 euro“.  Nella stessa pagina web viene specificato che “presto sarà disponibile la modalità di pagamento PagoPA”, ma per ora non c’è altra maniera di saldare il conto: bisogna passare dallo sportello. Per chi ha urgenza o particolari esigenze c’è un servizio parallelo: con venti euro in più si possono contattare direttamente i medici e fare il tampone in forma privata. Solo in quel caso si riceve un bollettino che permette di pagare la prestazione a distanza, senza far correre rischi ai pazienti del Brotzu.

Dal momento del tampone in poi l’organizzazione è impeccabile, ma per arrivare a quella fase bisogna superare diversi ostacoli.  Chi arriva al Brotzu per il tampone in auto, deve prima trovare un parcheggio libero e raggiungere a piedi l’ufficio ticket. Chi ha deciso di sottoporsi al controllo per sapere se è stato contagiato dal Covid deve così percorrere marciapiedi e percorsi stretti dove incontra pazienti e visitatori, medici e infermieri, per poi arrivare all’apposito ufficio. Lì, dopo averlo fatto durante la telefonata per la prenotazione, bisogna spiegare di nuovo il motivo per cui si vuole fare un tampone e se la motivazione convince la solerte addetta si può prendere il numerino e aspettare nella sala d’attesa. Con sette sportelli e tre persone dietro i vetri, solo uno è in funzione. Quando si accumulano un po’ di pazienti, tra anziani che devono fare esami di ruotine e potenziali positivi che vogliono sapere se hanno il virus – viene aperto un altro sportello e si smaltisce la fila creata in quell’ambiente chiuso.

Dopo aver saldato il conto, si può tornare a prendere l’auto per fare il tampone “in sicurezza”. Bisogna uscire dal Brotzu, percorrere la rotatoria all’ingresso e rientrare seguendo la linea gialla per terra che dovrebbe essere il percorso riservato. Segnalato pure sul sito. Ma bisogna stare attenti perché ci si trova incolonnati dietro auto in sosta, che vengono lasciate in quella corsia gialla che dovrebbe essere “riservata” ai tamponi Covid. Una volta arrivati al box, le addette eseguono gentilmente le loro operazioni e non possono che fare spallucce a proposito del percorso rischioso per arrivare fino a loro. Poi si va via e comincia l’attesa per il referto. Con la speranza di essere negativi e che, in caso contrario, lo siano almeno le decine di persone incontrate durante l’operazione tampone al Brotzu.

Marcello Zasso

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