“Perforazioni in mare aperto, proprio davanti al Pan di Zucchero di Nebida, nella splendida costa iglesiente. Da giorni una nave battente bandiera italiana, la Grecale Primo con il pontone Geo1, trivella i fondali marini davanti a Porto Flavia. Alla ricerca di cosa non si sa esattamente”. Lo denuncia, con un’interrogazione parlamentare, il deputato sardo di Unidos Mauro Pili. Secondo l’ex presidente della Regione, c’è “un’ordinanza che prevede una campagna di carotaggi, ma le società interessate hanno un curriculum troppo variegato, dall’eolico agli armamenti bellici, dall’inquinamento petrolifero a quello oceonografico, per non indurre più di un sospetto. Trivellazioni nel bel mezzo di un sito di interesse comunitario – tuona – dove tutto è vietato”. “Era sufficiente l’autorizzazione della capitaneria o serviva qualche passaggio ulteriore? – si chiede il parlamentare – Di certo si tratta di un’attività anomala, in una zona studiata ripetutamente e dove l’attività estrattiva mineraria è cessata da decenni. E soprattutto dove non è mai stato speso un euro di bonifica a terra. Si tratta di soldi buttati al vento considerato che in quell’area le caratterizzazioni erano state già fatte da tempo e a più riprese. Firmarle era stato, tra gli altri, un personaggio indagato per mancate bonifiche nell’area di La Maddalena – osserva ancora Pili – A disporre queste nuove caratterizzazioni sarebbe proprio l’Ispra, l’Istituto per la Protezione ambientale, lo stesso per il quale ha lavorato questo signore che dopo aver fatto le prime caratterizzazioni in questa stessa zona a mare, nel Sulcis Iglesiente, nel 2006 fu coinvolto nelle mancate bonifiche nell’isola di La Maddalena in occasione del G8, poi spostato a L’Aquila”.
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