Nuova protesta per lavoratori, disoccupati, cittadini del Sulcis: da questa mattina hanno portato bandiere, striscioni e fischietti e hanno bloccato questa mattina il traffico lungo alcune strade sulcitane per manifestare contro le politiche di gestione del territorio e richiamare, ancora una volta, l’attenzione regionale e nazionale sulla crisi economica e lavorativa.
Questa mattina si è partiti con quattro blocchi, con un centinaio di manifestanti che occupano la strada per consegnare volantini agli automobilisti: uno si trova nella strada 130 all’altezza dell’ingresso per Iglesias, altri due nella 126 agli incroci per Villamassargia e per Sant’Anna Arresi, l’ultimo lungo la 293 all’altezza del Castello di Acquafredda, a Siliqua. Alcuni dei manifestanti si sono sdraiati in terra per impedire il passaggio delle auto, tra di loro c’è anche una disabile in carrozzina. In alcuni punti non si tratta di un blocco totale ma un rallentamento del traffico. Ci sono anche alcuni sindaci del territorio: Gianfranco Trullu di Perdaxius, Nando Pellegrini di Fluminimaggiore, Antonello Pirosu di Villaperuccio, Antonio Vigo di Calasetta. Tra le bandiere non ci sono simboli di partiti o sindacati: “È una protesta di tutto territorio al di là delle appartenenze politiche o sindacali”, hanno sottolineato i manifestanti.
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Tante le vertenze in atto, dall’Alcoa all’Eurallumina, fabbriche di Portovesme. “Basta con i tavoli che hanno dimostrato la loro inefficacia. Il governo nazionale deve emanare provvedimenti urgenti per garantire la dignità economica del Sulcis”, ha detto dalla strada 130 il segretario provinciale della Cisl, Fabio Enne.
“Son passati tre anni dal protocollo d’intesa sul Piano Sulcis e ancora non è successo nulla di buono, la Regione deve scendere in campo – ha detto, dal blocco stradale di Villamassargia, Ivan Garau del movimento Artigiani e commercianti -. I cittadini devono sapere, per questo fermiamo le macchine e distribuiamo volantini, anche se ci scusiamo per il disagio con gli automobilisti”.
La manifestazione era stata annunciata pochi giorni fa nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Cisl Sulcis Iglesiente, il Movimento Partite Iva, un coordinamento di studenti e disoccupati sulcitani, artigiani e commercianti. Dalla Cisl nei giorni scorsi è partita una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della Regione Francesco Pigliaru per “richiamare l’attenzione verso un territorio stremato dalla crisi e dalla mancanza di occupazione”.
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Il segretario Cisl Fabio Enne aveva annunciato: “L’1 febbraio saremo in tanti e daremo inizio ad una mobilitazione senza precedenti che terminerà solo con il raggiungimento dell’obiettivo definito durante i lavori dell’assemblea tenutasi ad Iglesias lo scorso 15 gennaio”. E cioè: “La formalizzazione di un accordo quadro fra parti sociali e istituzioni regionali e nazionali che favorisca la ripresa economica e la riorganizzazione sociale del territorio”.
Anche gli studenti presenti sulla Statale 130 alla mobilitazione popolare. Un corteo di circa 150 ragazzi è partito da Iglesias e ha raggiunto gli altri manifestanti sulla Statale. Attorno alle 10,30 qualche momento di tensione, ma senza scontri con le forze dell’ordine, dovuto al fatto che i ragazzi hanno percorso la strada contromano. Il rappresentante del movimento studentesco, Ivano Sais, ha detto che “siamo preoccupati per il futuro è stanchi di essere la provincia più povera d’Italia”. In 250 distribuiscono volantini e parlano con gli automobilisti costretti a restare fermi. Alla protesta aderiscono anche le Partite Iva e il movimento degli artigiani e commercianti.
Il malore. Ha avuto un malore improvviso, sulla strada, una manifestante che da questa mattina stanno bloccando la Statale 130. Si tratta di una donna di 50 anni, che ha accusato forti dolori al petto intorno alle 9.30. Un’ambulanza medicalizzata del 118 l’ha soccorsa e trasportata subito all’ospedale Santa Barbara di Iglesias, dove la donna si trova ora sotto osservazione, al Pronto soccorso. I medici hanno deciso di ripeterle le analisi ogni tre ore, almeno fino alle 19 di stasera. La donna non sarebbe in pericolo di vita.
In tarda mattinata i blocchi stradali sono stati rimossi. Domani, però, è prevista un’altra giornata di protesta: l’appuntamento è al Centro intermodale di Carbonia.
Foto di Roberto Pili e Carlo Martinelli
Video e diretta di Carlo Martinelli