Due scuole cagliaritane occupate dagli studenti, l’Euclide e l’Eleonora d’Arborea. Ma domani mattina la mobilitazione potrebbe coinvolgere anche altri due istituti. È la rivolta di primavera degli alunni sardi. Le motivazioni? “Con la nostra occupazione rivendichiamo – si legge in una nota dei ragazzi – progetti Pcto, ossia l’alternanza scuola-lavoro, che formino gli studenti, e non iniziative inutili per occupare ore, trasporti pubblici più efficienti, che riescano a soddisfare per davvero le necessità degli studenti”.
E ancora: “un’ edilizia scolastica sicura, che permetta di sentirsi tranquilli all’interno delle aule” e un “sistema di valutazioni e didattica che consideri l’individualità di ogni studente e non lo giudichi in maniera punitiva”.
Inevitabile il riferimento al Covid. “Chiediamo spazi di socialità che in questi ultimi anni di pandemia si è persa per via della didattica a distanza e delle restrizioni molto spesso esagerate presenti nelle scuole”.
Una protesta che domani potrebbe allargarsi anche ad altre città sarde. “Tutto è nato dagli Stati Generali a Roma – spiega all’Ansa, Alessandro Frongia, presidente della consulta degli studenti-. Nella capitale il malcontento era tale che diverse scuole erano già occupate. La Sardegna chiaramente ha gli stessi motivi per lamentarsi: inevitabile che la protesta si allarghi anche qui”.