Stadio, variante approvata in Consiglio: adesso la palla passa al Cagliari calcio

Il Cagliari calcio può presentare il progetto definitivo del nuovo stadio che sorgerà al posto del glorioso Sant’Elia. Il Consiglio comunale, coi voti di quasi tutta la maggioranza e un’esponente dell’opposizione, ha approvato la variante urbanistica al Piano guida per Sant’Elia che prevede una diversa distribuzione dei volumi rispetto al progetto messo a punto dalla Giunta Zedda. “Grazie a questo decisivo passaggio, il Cagliari Calcio può ora lavorare all’elaborazione del progetto definitivo del nuovo stadio. Il progetto sarà poi messo a gara pubblica dal Comune, garantendo una nuova casa a tutti i tifosi e l’avvio della riqualificazione del quartiere – ha spiegato il sindaco Paolo Truzzu -. Insieme al presidente della Regione, stiamo lavorando per individuare le soluzioni economiche e amministrative per sostituire il centro commerciale con strutture pubbliche più idonee, come possono essere quelle museali, per la scienza, l’innovazione, la cultura e la formazione”. La demolizione-riscostruzione del Sant’Elia è inserita in un più ampio processo di riqualificazione del quartiere più a sud del capoluogo. “Vogliamo che una delle zone più belle della città possa essere vivibile 365 giorni all’anno e offrire opportunità per tutti – ha aggiunto il primo cittadino -. Per noi Sant’Elia non è solo uno stadio, ma molto di più. È il futuro di Cagliari, di una città che guarda al mare”. A illustrare le carte in Aula è stato il vicesindaco Giorgio Angius. “Missione compiuta – ha commentato a fine seduta l’esponente dei Riformatori -. Come assessore all’Urbanistica il mio compito era portare in porto una complessa variante urbanistica, che consentisse al Cagliari Calcio di presentare il progetto per il nuovo stadio e ai rioni di Sant’Elia e San Bartolomeo di poter sperare in una straordinaria rinascita. Un altro passo per la città di domani è stato compiuto.”

L’iter per la nascita del nuovo stadio va avanti da anni e ciclicamente ci si ritrova a dover accelerare i tempi in vista delle scadenze. Anche in questo caso c’è stata la solita corsa contro il tempo con due sedute della commissione Urbanistica tra lunedì e martedì che hanno preceduto di poche ore l’arrivo in Consiglio della variante al Piano guida. L’approvazione di ieri sera permette al Comune di partecipare a un bando da venti milioni di euro che scade tra due giorni. Se in passato ci sono state contrapposizioni nette tra maggioranza e opposizione va ricordato che in alcuni dei tanti passaggi delle pratiche in Aula ci sono stati momenti di condivisione perché ormai indietro non si torna: lo stadio Sant’Elia deve essere riqualificato. Ma ieri c’è stata una diversa distribuzione delle opinioni e dei voti: la variante urbanistica è passata ma, al momento del voto, ci sono stati due assenti di Fratelli d’Italia, partito del sindaco, e un voto favorevole dal Partito democratico. Il via libera è arrivato con 21 voti favorevoli (tutti gli esponenti del centrodestra più una consigliera d’opposizione, Camilla Soru del gruppo Pd), 8 consiglieri assenti (sei dei Progressisti e due di Fratelli d’Italia, Pierluigi Mannino ed Enrica Anedda) e l’astensione del resto del centrosinistra (Marzia Cilloccu, Guido Portoghese, Fabrizio Marcello, Rita Polo, Andrea Dettori e Matteo Lecis Cocco Ortu).

PROGRESSISTI. “Un progetto profondamente diverso da quello originario, carico di nuovi metri cubi di cemento e condizionato a una costosissima variante urbanistica, che a sua volta dipende da un finanziamento non ancora arrivato. Se tutto andrà bene, il nuovo stadio di Sant’Elia e la riqualificazione del quartiere vedranno la luce tra diversi anni – si legge in una nota dei Progressisti -. Ecco, in sintesi, le nostre perplessità sul progetto guida dello stadio e la relativa variante urbanistica che abbiamo discusso in Consiglio comunale: con questi dubbi e questi timori abbiamo scelto di non partecipare al voto”. La consigliera Giulia Andreozzi era assente e i suoi compagni di gruppo Francesca Ghirra, Matteo Massa, Francesca Mulas, Marco Benucci e Anna Puddu hanno deciso di astenersi. “Il progetto del nuovo stadio è un’opera fortemente voluta dalla precedente amministrazione di centrosinistra, che ha creato i presupposti perché la società Cagliari Calcio presentasse il progetto. La nuova amministrazione di centrodestra ha ereditato un progetto pronto e ha deciso di stravolgerlo. Intanto con un profondo cambiamento dell’assetto urbanistico dell’area e la costruzione di un nuovo quartiere: la ricucitura di Sant’Elia con la città, che noi avevamo immaginato con aree verdi, è stata invece pensata con nuovi volumi che potrebbero arrivare sino a un milione di metri cubi per uffici, servizi ricettivi, residenze turistico alberghiere. Sant’Elia è ancora una volta escluso e queste scelte non solo creeranno difficoltà per il nuovo stadio, ma rallenteranno anche la riqualificazione del quartiere. Tutte le opere sono, infatti, legate a una profonda modifica della viabilità, che prevede l’abbattimento parziale di viale Salvatore Ferrara, ma anche la revisione del suo asse. La riqualificazione del complesso del Favero sarà condizionata alle modifiche della viabilità, mentre gli abitanti fanno i conti con infiltrazioni, problemi alle fogne e ambienti umidi. Senza nessun confronto con il quartiere, si è deciso di realizzare una biblioteca e un ecomuseo, che non si sa chi realizzerà e con quali risorse”. I Progressisti temono che la strada seguita dalla maggioranza di Paolo Truzzu possa essere ancora lunga. “A quanto pare l’amministrazione intende partecipare entro il 4 giugno, fra due giorni, a un bando ministeriale per avere 20 milioni per le opere pubbliche connesse alla variante, che però costano complessivamente 45 milioni. Se anche si dovessero ottenere i fondi, cosa non scontata, passeranno anni prima che i lavori siano conclusi. Per via delle tante modifiche richieste, poi, il Consiglio comunale dovrà approvare nuovamente il piano economico finanziario dello stadio, per cui la società sta predisponendo il progetto definitivo. Ci preoccupa molto che le opere previste possano far saltare i tempi, compromettere la fattibilità dell’intervento e prevedere un ulteriore esborso di risorse pubbliche, al momento non disponibili. La preoccupazione è davvero grande, ma mai come oggi speriamo di sbagliarci“.

CONTROCORRENTE. Di tutt’altro avviso la consigliera del Pd Camilla Soru, l’unica dell’opposizione a sostenere la variante urbanistica che prevede la nuova distribuzione del cemento da un corpo unico intorno al campo a più edifici in tutta l’area. Per spiegare la sua scelta, in controtendenza rispetto alle forze politiche della sua area, ha scritto un lungo post su Facebook. “L’opposizione di cui faccio parte ha deciso in parte di astenersi, in parte di non partecipare al voto abbandonando l’Aula. Non è stato facile decidere di votare a favore in un contesto del genere ma l’ho fatto con convinzione, non pensando a logiche di parte ma solo al bene della mia città e al disegno che vorrei componesse nel futuro – si legge -. Perché quelle stesse logiche di parte portarono la destra di allora a bocciare il progetto del Betile, che avrebbe fatto di Sant’Elia e di Cagliari una delle porte della Sardegna e il nostro biglietto da visita nel mondo”. Camilla Soru apprezza la nuova strada scelta dal Comune per il futuro del Sant’Elia. “Il primo progetto, sostituito da questa variante, non era brutto, era un mostro – commenta -. Un’enorme scatola calata dall’alto con attorno una distesa di parcheggi. Una cattedrale nel deserto. Dentro il bello: lo stadio, i ristornati, gli alberghi e un giardino al quarto piano. Il tutto chiuso da mura altissime. Una scatola appunto, che lasciava fuori il resto. Che non connetteva nulla ma continuava a separare”. Diversa l’opinione sulla nuova strada presa per l’area dove adesso ci sono il rudere del Sant’Elia, lo stadio provvisorio, lo stradone e il parcheggio Cuore. “Il nuovo progetto, al quale ha collaborato anche Barbara Cadeddu, ex assessora della giunta Zedda, non di certo un’esponente della destra cittadina, è un progetto bello, moderno, che non divide e non crea gabbie dorate. Lo stadio torna ad essere stadio e le volumetrie vengono spostate all’esterno, più basse e armoniose, arrivano fino a San Bartolomeo, si avvicinano a Sant’Elia. Il quartiere prosegue, si avvicina, diventa davvero percorribile in un contesto vitale”. Non è stato smeplice per lei andare in direzione opposta rispetto al resto dell’opposizione. “Uno stadio, un museo o la riqualificazione di un quartiere non sono di destra o di sinistra, sono patrimonio della città, sono il nostro investimento per il futuro – conlcude Camilla Soru -. Per il gusto del bello, la visione di una città moderna e connessa ma anche per onestà intellettuale ieri ho votato a favore, da sola ma sicura”.

Marcello Zasso

 

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