Superano il concorso ma sono ancora senza cattedra, i precari sardi della scuola si mobilitano: “Chiediamo giustizia”

di Manuela Vacca

“Sono precaria da sette anni, altri colleghi da dieci. Abbiamo fatto il concorso e, per la classe di Italiano per la scuola media, risultiamo idonei in 200. Ma anziché venire stabilizzati dobbiamo iniziare nuovamente tutto con un altro concorso“. A raccontarlo a Sardinia Post è Ornella Demuro per “Precari sardi in cattedra“, un gruppo di insegnanti impegnati a denunciare una situazione inaccettabile e pronti a “continuare la battaglia con iniziative in piazza nei prossimi giorni, coinvolgendo colleghi, famiglie e la società civile”.

In un documento inviato alla stampa dicono di aver già dimostrato di essere idonei, dopo tanto studio e corsi di aggiornamento, a ricoprire un ruolo di responsabilità educativa. “Eppure – scrivono gli insegnanti -, ci troviamo oggi di fronte all’ennesima ingiustizia: nonostante abbiamo superato un concorso, non avremo una cattedra. Scaricati dal sistema come fardelli inutili e rimandati a casa a metà anno! E non perché le cattedre non ci siano, visto che il Ministero ha già bandito proprio in questi giorni un nuovo concorso, ma perché così ha stabilito e deciso il Ministro stesso. Una situazione che ci lascia frustrati e traditi. Dopo che abbiamo investito tempo, energie e risorse personali per rispondere alle richieste del sistema scolastico italiano. Chiediamo giustizia per il nostro lavoro e per il futuro della scuola“.

Ornella Demuro ripercorre i passi sino all’ultimo concorso terminato all’inizio del mese: “Per quanto riguarda la nostra classe di concorso, sono 166 cattedre in Sardegna. Gli idonei devono ricomincia da zero: anziché usare la graduatoria di merito per gli idonei esce infatti un nuovo concorso, già annunciato dal ministero, e dobbiamo rifare tutto. In caso di superamento di prova scritta e orale, in quanto idonei, avremo solo pochi punti in più rispetto agli altri”.

“La situazione è preoccupante – avverte la docente – perché, essendo terminate le prove, adesso chi ha diritto alla cattedra la prenderà a chi è idoneo ma non vincitore che fa? Lascia la cattedra e va a casa. Ed è paradossale: i concorsi nascono per stabilizzare il precario”.

A osservare la fotografia da vicino, le vere vittime sono gli studenti. Lo hanno sottolineato nel documento: “Ogni anno, migliaia di alunni cambiano insegnanti a causa di un sistema che rifiuta di stabilizzare chi lavora da anni nelle scuole. La discontinuità educativa mina l’apprendimento e crea insicurezza, soprattutto per i ragazzi che hanno più bisogno di punti di riferimento. La scuola è una comunità, e il precariato continua a rompere il legame tra docenti, studenti e famiglie”.

Gli insegnanti rivendicano “la stabilizzazione immediata dei docenti risultati idonei al concorso” e l’istituzione di una graduatoria di merito per gli idonei al fine di avere garanzia di “una chiamata trasparente e progressiva alle cattedre vacanti”.

Sono pronti a mobilitarsi . “Vogliamo rivolgerci al Consiglio regionale della Sardegna, che si era già pronunciato contro il ridimensionamento scolastico a febbraio – afferma Ornella Demuro –. Purtroppo la Corte costituzionale ha reputato illegittima la legge sarda per il mantenimento di tutte le autonomie scolastiche (esistenti anno scolastico 2023-24) votata all’unanimità. “Chiederemo di riprendere in mano lo Statuto e il potere di decidere sul giusto dimensionamento delle scuole dell’isola. Con il nuovo ridimensionamento scolastico del prossimo anno – conclude – i nostri paesi si vedranno ulteriormente impoveriti”.

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