E spunta la lettera di Accame a Cappellacci: “A Capo Frasca morti sospette e pochi controlli”. Era il 2009

Il dettagliato promemoria inviato nell’ottobre del 2009. Lo ha pubblicato il senatore M5S Roberto Cotti.

Un dettagliato promemoria inviato nel 2009 al presidente della Regione Ugo Cappellacci dall’ex ammiraglio dell’Aeronautica Falco Accame (nella foto). Lo ha pubblicato il senatore del Movimento 5 stelle Roberto Cotti. “Sui poligoni militari in Sardegna e su Capo Frasca in particolare – commenta l’esponente del M5S – ecco ciò che scriveva l’autore del promemoria, Falco Accame (ex ammiraglio, attualmente presidente della ANAVAFAF, Associazione che tutela le famiglie dei militari deceduti in tempo di pace). Le autorità politiche locali erano informate. Cosa fecero?”, si chiede Cotti.

Scriveva Accame il 26 ottobre 2009: “Credo che la Regione che lei amministra (rivolto a Cappellacci, ndr) possa fornire un importante contributo per individuare tutti coloro che hanno diritto a degli indennizzi sia in relazione al possibile uso di armi all’uranio impoverito, sia ad uso certo di armi convenzionali. A titolo di esempio le segnalo che nella zona del poligono di Capo Frasca mi risulta si siano verificati negli ultimi anni un gran numero di infermità tra il personale civile. Vi sono infatti dei deceduti per tumori di vario tipo tra cui l’apparato digerente, alla vescica, ai testicoli, altri casi di leucemia, affezioni tiroidee, istiocitomi. Credo che non sia difficile eseguire un’attenta verifica. Gli aerei militari, soprattutto stranieri, che utilizzano il poligono per testare l’efficacia delle loro armi, non sono – come sopra accennato – soggetti a particolari controlli, cosa che invece ritengo assolutamente necessaria dato che in seguito a questa attività vi sono vittime tra civili e militari italiani”.

  • IL DOCUMENTO

lettera_accame_cappellacci

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