Spaccio a Nuoro, in manette due madri e i loro figli appena maggiorenni. Consegna di droga a domicilio anche in taxi

Un giro di spaccio ben organizzato e radicato sul territorio è stato smantellato oggi a Nuoro grazie a un’operazione della Squadra mobile, coordinata dalla Procura. Sei persone sono state raggiunte da misure cautelari per traffico di stupefacenti, tra cui quattro appartenenti allo stesso nucleo familiare: due madri e i loro figli, appena maggiorenni. Per i giovani si sono aperte le porte del carcere, mentre le due donne e un altro individuo sono stati posti agli arresti domiciliari. Un sesto soggetto, invece, è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Nuoro.

Le indagini hanno rivelato un traffico di cocaina ben strutturato, con una rete di spaccio che operava quotidianamente e in modo stabile. La droga arrivava direttamente a domicilio dei consumatori, talvolta persino a bordo di taxi, anche se gli autisti non erano a conoscenza del traffico illecito. Uno di loro, appena insospettitosi dalla frequenza delle corse, si è sottratto alle richieste dei clienti coinvolti.

Oltre allo spaccio, l’organizzazione garantiva il controllo delle piazze cittadine attraverso minacce e atti di violenza nei confronti di chiunque cercasse di intromettersi nei loro affari. Durante una perquisizione, gli investigatori hanno sequestrato una pistola clandestina modificata, segnale evidente della pericolosità del gruppo.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, dall’estate del 2024 a oggi sarebbe stata immessa sul mercato locale una quantità significativa di cocaina, con decine di dosi vendute ogni giorno, generando ingenti profitti. La vendita avveniva in sinergia tra i vari membri del gruppo, che avevano trasformato le loro abitazioni in vere e proprie basi operative dello spaccio. I venditori venivano retribuiti con cento euro al giorno e una parte della droga come “bonus”. Oltre alla distribuzione, l’organizzazione si occupava anche di logistica e sicurezza: alcuni degli indagati si occupavano di custodire il denaro, trovare nascondigli per la droga e monitorare le strade per segnalare la presenza delle forze dell’ordine. Un sistema rodato, che oggi ha subito un duro colpo con gli arresti e il sequestro del materiale probatorio.

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