Solidarietà a Mimmo Lucano, a Cagliari il presidio “Riace non si arresta”

La città di Cagliari si mobilita per portare solidarietà e sostegno a Mimmo Lucano, il sindaco del comune calabrese che da qualche giorno si trova agli arresti domiciliari con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e frode nell’affidamento del servizio per la gestione dei rifiuti nel suo paese. Il presidio è in programma sabato alle 16.30 in piazza del Carmine: a organizzare l’appuntamento, l’associazione Welcoming Europe Sud Sardegna. Hanno aderito finora Il Manifesto Sardo, Potere al Popolo, Anpi provinciale di Cagliari, LiberaFest, Cagliari social forum, Asce, Asarp, Refugges welcome Sardegna, le associazioni Chentu Concas, Emergency, Chentu Concas, Antonio Gramsci di Cagliari, No Arte Paese Museo di San Sperate, Terra Atra, il Gruppo Gus “Guido Puletti”, la comunità La Collina di Serdiana e altre. La manifestazione, dal titolo “Riace non si arresta”, si svolgerà in contemporanea a Riace e in altre città italiane.

“Mimmo Lucano è in stato d’arresto ai domiciliari, mentre alla sua compagna Tesfahun Lemlem è stato consegnato un divieto di dimora – ricordano in una nota gli organizzatori. – Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti, mentre sono cadute tutte le più gravi contestazioni ipotizzate dalla procura di Locri, come malversazione, truffa ai danni dello Stato e concussione. Resta un castello di accuse alquanto fragile per motivare un provvedimento di tale gravità. Che segue peraltro i continui attacchi anche personali che il Ministro degli interni Salvini conduce provocatoriamente contro il sindaco di Riace”.

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Per gli organizzatori, “l’intento è quello di mettere sotto accusa il modello di integrazione che si è sviluppato a Riace. Ciò che il mondo ci invidia, facendone oggetto di studio e di esempio positivo e originale, qui viene criminalizzato. ‘L’accoglienza e l’integrazione non possono essere a tempo determinato’ ha più volte dichiarato Mimmo Lucano. Grazie a questo sistema di accoglienza e di integrazione si possono ripopolare e fare rivivere molti paesi del Sud e della dorsale appenninica, abbandonati per i processi di inurbamento della popolazione. Si può dare vita a un modello di sviluppo dell’economia reale, basato sulla solidarietà e il rispetto pieno e la tutela dell’ambiente. Riace rappresenta la spia di un nuovo possibile e realistico modello di società, di convivenza fra diversi, di nuovo sviluppo economico. Ed è tutto questo che si vuole colpire. Come già si era visto nel blocco dei fondi destinati al comune. La posta in gioco non è dunque solo la solidarietà ai migranti e a un uomo e una donna che hanno dedicato la loro vita a questa causa, ma l’idea e la possibilità di una diversa società. Per questo siamo profondamente solidali con Mimmo Lucano e a Tesfahun Lemlem. Ma indignarsi non basta! Reclamiamo l’immediata cessazione dei provvedimenti restrittivi nei loro confronti”.

“Invitiamo tutte le organizzazioni ad aderire al presidio programmato per sabato – conclude la nota – e mobilitarsi per fare capire al ministro della malavita e al suo governo che il nostro paese non è quello che lui immagina e vorrebbe. Facciamo comprendere a questo governo che la solidarietà e il senso di umanità non sono reati e possono sconfiggere l’odio”.

 

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