Era atteso per la notte, ma è slittato a oggi il rientro in Italia delle salme di Fausto Piano e Salvatore Failla. Ma pare almeno acquisito il fatto che sia stato raggiunto l’accordo che l’autopsia non sarà effettuata a Tripoli, ma a Roma, presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico Gemelli.
I due corpi saranno sottoposti ad esami radiologici e alla Tac, con l’obiettivo di acquisire elementi utili a chiarire cosa veramente accadde a Sabrata. Le versioni filtrate dalla Libia sono infatti confuse e contraddittorie e la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, affidato al pubblico ministero Sergio Colaiocco, il magistrato che segue anche il caso di Giulio Regeni.
Se gli impegni saranno rispettati, le salme dovrebbero essere trasferite da Tripoli e Roma oggi a fine mattina. L’annuncio dello slittamento dei tempi è stata dato da un rappresentante del governo che l’ha attribuito a “problemi legali” che ieri hanno portato al rinvio del trasferimento da Sabrata alla capitale libica.
Crescono l’angoscia e la rabbia tra i familiari per questo ritardo che è stato definito “inquietante” dall’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, legale della famiglia Failla. I figli di Fausto Piano, Stefano e Giovanni, da ieri sono a Roma. Attendono che finalmente arrivi la notizia della partenza dell’aereo che da Tripoli raggiungerà Ciampino. Poi, dopo l’esame autoptico, avverrà il trasferimento in Sardegna. E sarà possibile, a Capoterra, stabilire la data del funerale.