Manifestazione popolare, questa mattina a Iglesias, contro l’ampliamento dello stabilimento Rwm che sorge tra Domusnovas e il centro sulcitano, e per chiedere chiarezza sugli interventi in corso nei capannoni affittati dalla Rwm nella zona industriale di Sa Stoia. Il sit-in è stato promosso dal Comitato per la riconversione della Rwm. “Ci troviamo in una situazione gravissima che compromette la sicurezza di noi cittadini e non solo – si legge in una nota del Comitato – visto che Rwm fornisce le bombe con cui l’Arabia Saudita bombarda lo Yemen dal 2015, facendo migliaia di vittime civili. Se l’amministratore delegato Fabio Sgarzi non vede problemi etici e il sindaco Mauro Usai non vede problemi politici nella concessione delle autorizzazioni, per noi invece è il momento delle scelte: compromettere ancora una volta il territorio e mettere a rischio la sicurezza dei cittadini oppure orientarci finalmente verso un futuro diverso”.
Una delegazione del Comitato è stata ricevuta dal primo cittadino Usai, che in primis ha precisato come l’amministrazione abbia recepito in toto la mozione per la riconversione della fabbrica approvata dal precedente consiglio comunale. Al sindaco, i manifestanti hanno chiesto prima di tutto un segnale politico, a partire dalla programmazione urbanistica dell’area di San Marco, dove sorge una porzione di stabilimento della Rwm, e che ad oggi non rientra in nessuna categoria urbanistica. Si è parlato anche delle autorizzazioni edilizie che la società ha chiesto al Comune. “La Rwm pretende dal comune di Iglesias un via libera immediato ai lavori di ampliamento degli impianti anche se i progetti sono stati presentati in maniera poco chiara, spezzettata e disorganica – accusa il Comitato – e una parte importante (poligono per test di esplosioni – campo 140) è ancora bloccato per la valutazione dei problemi ambientali da parte della Regione. Inoltre, la società rivendica la sicurezza dello stabilimento, anche se il Piano di Emergenza Esterno risale al 2010, non è mai stato aggiornato e non è realistico, visto che otto anni fa la produzione di bombe era irrisoria rispetto a quella attuale. Infine, Rwm non si occupa minimamente della sicurezza degli stabili esterni alla fabbrica principale, come quello che si trova a Sa Stoia”.
Il Comitato ha infine lamentato scarsa trasparenza sui progetti della Rwm, a partire dalle bonifiche da amianto avviate proprio a Sa Stoia ma di cui nessuno sapeva niente. Infine, i manifestanti hanno chiesto di poter partecipare alla conferenza di servizi sull’ampliamento dello stabilmento di San Marco, in programma il 3 novembre prossimo. “Di certo fino ad oggi la vicenda è stata seguita in modo per nulla trasparente. È una situazione fuori controllo, non si capisce cosa stia succedendo: ora è arrivato il tempo della chiarezza”, conclude l’attivista Massimo Coraddu.