È il sindaco di Borore (Nuoro), Salvatore Ghisu, rieletto alle recenti amministrative, uno dei due destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposti dal Gip del Tribunale di Oristano su richiesta della Procura della Repubblica nell’ambito dell’operazione ‘Hazzard‘. Nell’indagine, assieme ad altre 12 persone tra amministratori comunali e liberi professionisti, è coinvolto anche un tecnico del Comune di Borore nei confronti del quale è stato disposto il divieto di dimora nel paese. L’indagine segue il filone dell’altra inchiesta della stessa Procura con oltre 60 indagati per scambi di favori nella gestione anche di piccoli appalti pubblici, ribattezzata col nome di Sindacopoli. Un giro di affari tra professionisti, sindaci, e dipendenti pubblici che falsavano – secondo l’accusa – i bandi secondo i dettami di quello che è ritenuto il capo della Cupola, l’ingegnere di Desulo, Tore Pinna.
Questo il bilancio dell’operazione, in corso da stamattina: due arresti ai domiciliari, tre divieti di dimora, 14 indagati tra cui il sindaco di Borore (Nuoro), Salvatore Ghisu, 24 perquisizioni in uffici pubblici e studi privati di liberi professionisti. Sono impegnati i Carabinieri di Oristano in collaborazione con i militari della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Oristano e delle Compagnie di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Ghilarza, Nuoro, Macomer, Bitti e Ottana.
Gli indagati, oltre al primo cittadino di Borore sono altri amministratori comunali e diversi liberi professionisti. L’operazione – i cui dettagli verranno illustrati in una conferenza stampa nel pomeriggio – è l’esito di un’indagine per reati contro la pubblica amministrazione condotta dalla Procura della Repubblica di Oristano.
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