Simula un femminicidio per attirare in trappola i carabinieri, il 64enne arrestato: “Li odio ma non volevo fare una strage”

È comparso questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari Antonio Maria Pani, 64 anni, arrestato nei giorni scorsi a Ozieri dopo aver tentato di inscenare una strage nel suo condominio. Il gip Sergio De Luca ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, nel penitenziario di Bancali. Le accuse nei suoi confronti sono pesanti: strage, simulazione di reato e minacce a pubblico ufficiale.

Pani, un ex carabiniere oggi disoccupato e con un passato segnato da vicende familiari difficili, ha ammesso di aver pianificato l’intera operazione, definendola però una messa in scena. Assistito dall’avvocata Antonella Chirigoni, l’uomo ha spiegato – come riportato dall’Ansa – di non aver mai voluto davvero uccidere nessuno, ma di voler umiliare e “mettere in ridicolo” le forze dell’ordine, da lui ritenute colpevoli della separazione dalla moglie, avvenuta anni fa dopo una denuncia per maltrattamenti.

La sera del 29 aprile, Pani ha aperto i rubinetti di due bombole di gas nella sua abitazione in via Meridda 15, nel quartiere Tramentu di Ozieri. Ha poi sigillato l’appartamento – situato in una palazzina di quattro piani – con nastro isolante, per favorire un’eventuale esplosione. Dopo aver preparato l’ambiente, ha telefonato al 112 affermando di aver ucciso la moglie.

Quella chiamata era un’esca: l’uomo voleva attirare sul posto le forze dell’ordine. Mentre carabinieri, polizia e vigili del fuoco accorrevano, lui si era già nascosto in un rifugio sotterraneo scavato nella legnaia del cortile, un vero e proprio bunker realizzato a mano. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Pani era pronto ad azionare un telecomando che avrebbe acceso una mola a disco e un fornello da cucina: una combinazione studiata per generare scintille e innescare una deflagrazione, saturando l’aria con il gas.

Qualcosa però ha interrotto il suo piano. Forse il caos dell’intervento, forse l’intervento rapido dei vigili del fuoco, che hanno immediatamente chiuso l’erogazione del gas. Nel frattempo, i carabinieri sono riusciti a rintracciare la moglie, confermando che era in buona salute e non si trovava nell’abitazione. Le ricerche si sono concentrate sul cortile: dopo circa un’ora, i militari della Compagnia di Ozieri, coordinati dal maggiore Gabriele Tronca, e gli agenti del commissariato diretto da Ettore Floris, hanno individuato Pani nascosto nel suo rifugio. È stato arrestato senza opporre resistenza.

Durante la perquisizione dell’appartamento, gli investigatori hanno trovato numerosi scritti redatti a mano, contenenti accuse e insulti contro carabinieri, polizia e magistratura. Sono stati rinvenuti anche libri e manifesti con riferimenti espliciti all’ideologia fascista.

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