Siccità, stop allo scarico di acqua in mare dalla diga di Torpè

La soluzione per evitare che milioni di metri cubi di acqua accumulati nella diga di Maccheronis, a Torpè, siano riversati in mare, quindi sprecati, arriverà nella seduta di Giunta di domani. “All’attenzione dell’Esecutivo proporremo un addendum al Piano di laminazione statica, così da sospendere i rilasci dell’acqua dalla diga per un periodo limitato”, ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, dopo un vertice al quale hanno partecipato i sindaci di Torpè e Posada, Omar Cabras e Roberto Tola, e gli altri enti che fanno parte della cabina di regia per cercare opportune soluzioni operative, compreso Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale. Il blocco dello scarico a mare consentirebbe, se continua a piovere, di avere cinque milioni di metri cubi in più di acqua in diga. Tutto questo, ha chiarito Balzarini, “coerentemente con un incremento delle misure di protezione civile che sono in capo ai sindaci delle popolazioni a valle”.

Quindi, una responsabilità in più per sindaci e protezione civile regionale, ma in soccorso arriveranno i consorzi disponibili a mettere uomini. “Si tratta di una forma di collaborazione sentita da chi fa un uso produttivo di questa risorsa”, ha detto l’assessore. Il problema che ha portato alla riunione di oggi è a monte: in virtù del Piano di laminazione statica deliberato dalla Giunta nel 2016 per tutelare l’incolumità degli abitanti di Torpè e Posada dai pericoli della diga, la Regione ha stabilito che a febbraio si devono invasare al massimo 12 milioni di metri cubi d’acqua quando ce ne starebbero 22. Nell’ultima settimana è finalmente piovuto e il livello dell’acqua è cresciuto da 9 milioni di metri cubi di fine gennaio a 15. Ma quelli eccedenti sono stati scaricati in mare: in tutto più o meno quattro milioni e mezzo di risorsa preziosissima. “Siamo soddisfatti – ha detto il presidente Guiso – siamo arrivati a ciò che noi e i sindaci chiedevamo, cioè chiudere la diga: domani pomeriggio la Giunta dovrà deliberare per la chiusura fino al raggiungimento di 17 milioni di metri cubi d’acqua, poi l’1 marzo ci si riunisce nuovamente e si valuterà la situazione”.

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