Siccità, consigliere di Siniscola spara dopo i sigilli ai rubinetti. Il Consorzio di bonifica: “Grave episodio, Regione intervenga”

Si è presentato stamattina negli uffici del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale e avrebbe iniziato a sparare. Protagonista dell’episodio Giovanni Bomboi, un consigliere comunale di Siniscola, dopo che, ieri mattina, era stato sorpreso dai barracelli ad innaffiare il suo terreno, nonostante cinque ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua (se non per abbeverare gli animali) di cinque differenti sindaci del territorio, ormai stremato dalla siccità. Il presidente del Cbsc Ambrogio Guiso si dice amareggiato per un gesto forse dettato dalla disperazione: “Gli invasi sono a secco, siamo in ginocchio, la Regione intervenga”.

“Siamo consapevoli del grandissimo disagio che stanno vivendo le aziende agricole servite dalle infrastrutture irrigue del distretto del Posada, che purtroppo devono attenersi al divieto di irrigazione, ma è una situazione che non possiamo gestire in altro modo. Per questo invitiamo alla calma e alla collaborazione attiva di tutti. Purtroppo la grave siccità non pone altre soluzioni se non quella delle restrizioni”. È quanto comunicano dal Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale in seguito al grave atto di stamane: un fatto estremo che loro malgrado ha visto coinvolti gli operai del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, ai quali va la piena solidarietà della struttura consortile. “Non entriamo nel merito di quanto successo – precisa Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale -. Sicuramente siamo molto amareggiati. Però ribadiamo che la mancanza della risorsa idrica è un problema che va affrontato immediatamente dando risposte al territorio, concretamente occorre intervenire con misure straordinarie e sostenere il comparto agricolo. Una richiesta che noi raccogliamo ogni giorno più forte da parte dei consorziati del CBSC che sono una delle principali forze economiche di questo territorio”.  

Da un paio di mesi il distretto che comprende Torpè, Siniscola, Budoni, San Teodoro e Posada vive una situazione molto critica. Nel bacino del Maccheronis, ad esempio, la situazione rimane di allerta. Ieri, durante i controlli sul rispetto delle ordinanze, gli uomini del Consorzio si sono accorti che il consigliere comunale stava utilizzando l’acqua a quanto pare per un uso non consentito. Così, secondo le informazioni arrivate dal Consorzio, gli agenti hanno dovuto mettere i sigilli al sistema di irrigazione dell’uomo.

A distanza di 24 ore il gesto estremo: il consigliere si è presentato nella sede del Consorzio e avrebbe cominciato a sparare, senza fortunatamente colpire nessuno, per poi allontanarsi senza lasciare traccia. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e la Scientifica. Ricerche e indagini in corso. (im)

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