Lo schema era sempre lo stesso, e anche l’auto. Grazie alle immagini di videosorveglianza la polizia è riuscita a riconoscere un 35enne bosniaco e la sua Alfa Romeo 159: sempre presenti in una serie di furti messi a segno nell’ultimo mese in diverse attività commerciali di Cagliari e dintorni. “La banda, ben organizzata e determinata, agiva sempre nella stessa maniera: con un’autovettura particolarmente riconoscibile, un’Alfa Romeo 159 di colore nero con gli interni chiari – spiegano dalla Questura -, la banda si avvicinava ai punti commerciali interessati e a quel punto ogni soggetto svolgeva il proprio ruolo: l’autista, sempre in macchina pronto a ripartire, un individuo a fare da ‘palo‘ e altri due uomini armati di piede di porco compievano i furti”. Nonostante usassero passamontagna per nascondere i volti, i ‘Falchi’ della Squadra mobile sono riusciti a riconoscere Rizvan Sulejmanovic e hanno scoperto che possiede un’Alfa come quella utilizzata nei vari colpi. A quel punto è scattato il blitz nella sua abitazione di San Sperate dove gli agenti hanno trovato il bottino di diversi furti: da materiale elettrico e idraulico rubati in vari cantieri della città a grossi quantitativi di oggetti in oro nascosti in alcuni borselli, che l’uomo teneva all’interno di diversi mobili della casa. Dentro un altro borsello la polizia ha ritrovato anche circa ottomila euro in contanti.
I ‘Falchi’ hanno fatto un sopralluogo anche in piccolo campo nomadi abusivo alle porte di San Sperate, frequentato dal 35enne dove sono stati fermati il 23enne Rino Marcucci assieme al 42enne Sabahudin Osmanovic e al 19enne Muhamed Sejdovic, tutti di nazionalità bosniaca e residenti in altri campi nomadi della penisola. Anche qui sono stati scoperti oggetti elettrici e idraulici nonché varia attrezzatura edile, probabilmente rubata in diversi cantieri e ditte cittadine. Inoltre nel campo rom è stata trovata una roulotte che era stata rubata a metà novembre: la polizia ha scopoerto che Marcucci l’aveva resa irriconoscibile sia nella carrozzeria sia negli arredi. Considerato il pericolo di fuga dei quattro fermati, è scattato l’arresto per il reato di ricettazione mentre per Sulejmanovic c’è anche l’accusa di furto aggravato continuato: tutta la banda dell’Alfa Romeo ora si trova nel carcere di Uta.