“Una vergogna per l’apparato giudiziario dello Stato italiano”. Non usa mezzi termini il coordinatore nazionale di Sardigna Natzione Indipendentzia (Sni), Bustianu Cumpostu, per commentare l’ennesima udienza del processo per resistenza a pubblico ufficiale contro alcuni militanti di Sni e del Movimento antisfratti fissata questa mattina davanti ai giudici del tribunale di Oristano per la vicenda dello sfratto della famiglia Spanu di Arborea nel 2015 (nella foto). Alle 9, con tre ore di anticipo sull’inizi dell’udienza, Cumpostu era davanti all’ingresso del palazzo di giustizia assieme a un gruppetto di militanti per un nuovo sit-in a sostegno degli imputati.
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Il presidio è stata l’occasione per ribadire che il 22 gennaio del 2015, giorno dello sfratto, non fu commesso alcun reato di resistenza a pubblico ufficiale. “Abbiamo le prove filmate – ha spiegato Cumpostu – i nostri militanti si sono opposti pacificamente ai Robin Hood al contrario che stavano togliendo la casa ai poveri per darla ai ricchi”. La vicenda è quella della famiglia Spanu, che per un vecchio
debito sempre contestato dall’anziano capofamiglia, si era vista pignorare e vendere all’asta la casa e il podere. Per l’esecuzione dello sfratto era stato mobilitato dalla Questura un imponente schieramento di forze dell’ordine.