“Servizio molto costoso e inefficiente”, le famiglie sarde bocciano Abbanoa

Nel 2018, oltre il 38 per cento delle famiglie sarde si è dichiarata insoddisfatta del servizio idrico. Non solo, il 43,7 per cento degli utenti ha giudicato insoddisfacente la qualità dell’acqua erogata per odore, sapore e limpidezza. Il quadro che emerge da un’indagine della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) è sostanzialmente una bocciatura per il servizio idrico sardo erogato da Abbanoa, giudicato dagli intervistati “molto costoso e poco efficiente”. Il numero degli scontenti è il dato più negativo tra tutte le regioni italiane e rappresenta il doppio della media nazionale.

C’è poi il dato sulla dispersione idrica che, con un indice del 55,6 per cento, colloca la Sardegna come seconda regione italiana per quantità d’acqua che immessa in rete non giunge a erogazione. Nelle province di Sassari, Nuoro e Oristano, la dispersione supera addirittura il 60 per cento.

L’altro primato raggiunto dalla Sardegna riguarda la spesa per la manutenzione ordinaria per abitante che ammonta a 223 euro, mentre i 368 milioni di euro di costo complessivo la collocano al quinto posto nella Penisola. La manutenzione straordinaria, invece, ha un costo medio di 218 euro per abitante. Per Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna, “la buona dotazione di infrastrutture e servizi costituisce un fattore imprescindibile per lo sviluppo socio-economico di un territorio” e l’esito del dossier sul servizio idrico impone di “migliorare l’efficienza del sistema,  limitando gli sprechi per il benessere dei cittadini”.

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