Entro il 18 febbraio le domande per partecipare a uno dei sei progetti tra Cagliari, Decimomannu, Elmas, Monserrato, Pula, Quartu Sant’Elena, Selargius, Sarroch e Sinnai
di Aurora Vinci
“Un’occasione rivolta ai giovani per fare esperienza di cittadinanza attiva”. Queste le parole di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari e metropolitano, per descrivere “Agire: la Rete che unisce”, il programma di Servizio civile universale presentato oggi dalla Città metropolitana di Cagliari.
Un’iniziativa composta da sei progetti che vedrà il coinvolgimento di 61 volontari di età compresa tra i 18 e i 28 anni, distribuiti nei comuni di Cagliari, Decimomannu, Elmas, Monserrato, Pula, Quartu Sant’Elena, Selargius, Sarroch e Sinnai. I giovani interessati potranno presentare la domanda entro il 18 febbraio e per un solo progetto, tramite la piattaforma dedicata (www.domandaonline.serviziocivile.it).
“Svolgerlo quest’anno acquisirà un aspetto particolare – ha dichiarato il primo cittadino – essendo il 2025 l’anno del Giubileo e in seguito alla candidatura di Cagliari come città della Pace”. Il programma mira a promuovere inclusione, partecipazione e sostegno alle comunità locali attraverso una serie di attività articolate in vari settori.
I progetti in cui i volontari saranno impegnati sono i seguenti: Radici – Risorse Attive Digitali Interconnesse Culturali Innovative, che vedrà 26 volontari coinvolti nelle biblioteche di Decimomannu, Elmas, Monserrato, Pula, Selargius, Sinnai e la biblioteca Emilio Lussu del sistema bibliotecario di Monte Claro. Poi Scuola e disabilità: un ponte per l’inclusione, destinato a quattro volontari e gestito dal settore metropolitano della Pubblica istruzione. Quindi Cresci_AMO IN_sieme, gestito dai comuni di Pula e Sarroch, tramite i rispettivi servizi di asilo nido, e che vedrà la partecipazione di dieci volontari. Ancora Ci Siamo Anche Noi, con 6 volontari che opereranno nel comune di Sarroch. il quindi si intitola A.P.I – Assieme per Integrare, destinato a dieci volontari e gestito di comuni di Pula e di Sarroch tramite i rispettivi settori servizi sociali. E infine, Giovani idee per la comunità, con cinque volontari che opereranno nel comune di Quartu Sant’Elena.
“Il servizio civile offre ai giovani un’opportunità di crescita personale e professionale attraverso il coinvolgimento in attività di supporto alla comunità – ha detto Barbara Pusceddu, sindaca di Sinnai -. In particolare, il progetto Radici si propone di ridurre le diseguaglianze, favorendo la partecipazione attiva dei soggetti più vulnerabili”.
“Quartu vuole essere una città viva e solidale, votata al benessere individuale e collettivo, con una mano tesa verso anziani e persone senza reddito – ha evidenziato Marco Camboni, assessore ai Servizi sociali e alle politiche generazionali del comune di Quartu Sant’Elena – sostenendo ogni tipo di famiglia, comprese quelle mononucleari”. “Questi progetti rappresentano una preziosa opportunità per i nostri giovani – ha sottolineato Elisabetta Loi, vice sindaca e assessora alle Politiche giovanili del comune di Pula – consentendo loro di ampliare la propria formazione e conoscere meglio il territorio in cui vivono”.
Un’occasione per diventare parte attiva di una rete che promuove il cambiamento sociale e la valorizzazione delle risorse locali, contribuendo al benessere del territorio metropolitano.
