Servizio civico, 700 disoccupati beffati dalla Regione e dalla burocrazia

Tre milioni di euro per settecento disoccupati isolani: un’ottima opportunità per entrare nel mondo del lavoro grazie ai contributi regionali riservati agli organismi no-profit. Peccato che il bando per il servizio civico volontario, approvato un anno fa dall’assessorato regionale al Lavoro sia inspiegabilmente fermo, con oltre 3,6 milioni di euro in favore di associazioni, cooperative, enti che si occupano di volontariato e progetti culturali non ancora spesi. Un investimento rimandato al prossimo esercizio finanziario, nonostante i soldi siano stati inseriti già nel bilancio del 2012.

A denunciare la vicenda un comitato di giovani che fanno parte dei settecento selezionati per il servizio civico volontario: “L’avviso per la selezione dei progetti – sottolinea Emanuela Pusceddu, portavoce del comitato – è stato pubblicato nel novembre dell’anno scorso; un mese dopo i progetti sono stati approvati e il loro avvio era previsto per aprile 2013. Dopo una serie di rinvii con motivazioni assurde, finalmente a metà ottobre tutti gli enti hanno ricevuto comunicazione dalla Regione: avrebbero potuto stipulare le convenzioni e ottenere l’anticipazione dei contributi, ieri invece gli uffici regionali hanno di nuovo rimandato tutto”. Motivo: la chiusura anticipata dell’esercizio finanziario 2013 impedisce di fatto le registrazioni contabili nei tempi utili, con la conseguenza che i contributi che spettano ai progetti di servizio civico saranno rimandati al 2014.

“Una beffa enorme, ormai ci aspettiamo di tutto: un danno pesantissimo per piccole cooperative e imprese no-profit che hanno programmato il loro lavoro tenendo conto che da novembre ci sarebbero state all’interno del proprio organico nuove figure professionali competenti. Un danno pesantissimo – conclude Pusceddu – per le centinaia di giovani che in attesa di cominciare questo percorso professionale hanno spesso rinunciato ad altre occasioni e proposte. I giovani disoccupati sardi e gli enti no-profit non meritano di essere vittime della burocrazia e delle inefficienze dell’amministrazione regionale”.

Francesca Mulas

 

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