In 250 sotto il palazzo del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, “contro l’occupazione militare della Sardegna e contro il silenzio della classe politica regionale”. Il sit-in organizzato dalle associazioni e comitati indipendentisti e pacifisti: Liberu, Comitato Gettiamo le basi, Comitato Su Giassu, Tavola sarda della pace, Sardigna libera, Sardigna Natzione Indipendentzia e Confederazione sindacale sarda e altri. “A fora sas bases de Sardigna”, è scritto negli striscioni dei manifestanti, che però oggi vogliono dire no anche alle esercitazioni militari che “interessano diversi spazi di mare ad uso civile, con pesanti ripercussioni per le attività di pesca, turismo e commerciali in genere”.
No a “Mare aperto 2017”, dunque, esercitazione interforze e internazionale che, condotta dal comandante in capo della Squadra Navale, rappresenta il primo evento addestrativo ‘complesso’ annuale della Marina militare italiana. Ai pacifisti non è bastato quanto affermato dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sull’impegno preso dalla Marina militare di interrompere le operazioni il 14 maggio, sei giorni prima della data prevista. “L’esercitazione si è fermata solo in due bracci di mare, mentre nelle altre zone costiere continuerà normalmente fino al 20”, hanno sostenuto i manifestanti.