Serre fotovoltaiche col trucco a Villasor, sequestrati beni per 22 milioni

Nuova tegola sulla “Twelve Energy”, l’azienda che era impegnata nella costruzione di una delle più grandi serra fotovoltaiche al mondo a Villasor, sequestrata a luglio 2015 dalla Guardia di finanza e dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo forestale nell’ambito dell’operazione Helios. Oggi i militari delle Fiamme gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Cagliari, nell’ambito degli accertamenti, condotti sotto la direzione della Procura regionale  della Corte dei conti, hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo di beni mobili e immobili, per oltre 22 milioni di euro. Secondo quanto accertato dagli investigatori l’azienda avrebbe indebitamente beneficiato di incentivi pubblici per la creazione degli impianti fotovoltaici.
Il provvedimento ha riguardato oltre 90 terreni ma anche un credito Iva di oltre 1,5 milioni di euro. Le indagini scattate nel 2015 avevano consentito di accertare come la mega serra realizzata per l’attività agricola in realtà produceva solo energia elettrica che veniva venduta al Gse, gestore nazionale dei servizi energetici. I titolari avevano però ottenuto i contributi dal Gestore senza averne diritto.
“In definitiva – spiegano le Fiamme gialle – l’impresa ha percepito contributi pubblici, non dovuti, per oltre 22 milioni di euro (dal 2011 al 2015), sottraendo a tassazione 42 milioni di euro di base imponibile Ires e 35 milioni di euro di Irap”.
Sei le persone indagate penalmente per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di infedele dichiarazione. Sei quelle segnalate alla Procura regionale della Corte dei conti, tutte riconducibili alla Twelve Energy “ritenute responsabili – spiegano gli investigatori – di avere indotto in errore Gse circa la sussistenza dei requisiti necessari per accedere ai contributi pubblici, ed avere, quindi, cagionato un danno contabile di oltre 22 milioni di euro (pari all’importo delle contribuzioni ottenute)”.

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