“Antonio Faedda deve essere assolto per non aver commesso il fatto”. È la richiesta che l’avvocato Gian Marco Mura ha formulato questa mattina di fronte alla Corte d’Assise di Sassari, durante il processo-bis per il sequestro dell’allevatore di Bonorva, Titti Pinna. Il legale di Faedda, nella sua arringa, ha cercato di smontare il castello accusatorio che aveva portato il pubblico ministero della Dda di Cagliari, Gilberto Ganassi, a chiedere 24 anni di reclusione per Faedda e 30 anni per Giovanni Maria Manca. Secondo il Pm, i due non hanno avuto un ruolo marginale nella vicenda, per questo ha chiesto pesanti condanne. Titti Pinna era stato prelevato dall’azienda familiare di “Monti Frusciu” il 19 settembre 2006 ed era scappato otto mesi dopo dalla prigione di “Su Pardu”, a Sedilo. Manca e Faedda erano stati arrestati con un blitz dei carabinieri il 19 dicembre del 2013. L’udienza è stata aggiornata al 3 dicembre per le repliche del Pm. Poi i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza.