Segreto di Stato su Teulada: top-secret i dati sulla radioattività

Nei dintorni del Poligono di Teulada è attiva una centralina della rete “Ramon” che rileva in tempo reale i livelli di radioattività intorno alla base. Ma lo Stato nega l’accesso ai dati: sono segreti e suscettibili di pregiudicare le relazioni internazioni, l’ordine, la sicurezza e la difesa nazionale. Questa la risposta del Ministero degli Interni ai giornalisti de Il Fatto Quotidiano che oggi hanno dato la notizia sulla rete top secret che misura in tempo reale i livelli di radioattività.

Tutto nascerebbe da una segnalazione anonima arrivata al blog di giornalismo investigativo Toxicleaks.org qualche mese fa. “Qualche anno fa, quando nel corso alcuni scavi effettuati nei pressi del mattatoio di Teulada, all’incrocio della provinciale 70 con la SS 195, venne tranciato un cavo telefonico collegto a un rilevatore di radoattività sistemato nei pressi di un fiume e di una falda acquifera che si trovano nelle vicinanze del poligono”. Così scrive l’anonimo che ha effettuato la segnalazione, specificando che quel rilevatore è lì dagli anni 60-70.

Venuta a conosenza del fatto attraverso una segnalazione dei Vigili del Fuoco, l’amministrazione comunale comprese che si trattava di un cavo che trasmetteva dati di tipo ambientale direttamente al Ministero degli Interni. Che si tratti di una centralina che misura i livelli di radioattività è riuscito a stabilirlo il Fatto Quotidiano attraverso la verifica effettuata grazie alla mappa delle 1237 stazioni di rilevamento disseminate tra isole e stivale, la rete Ramon che raccoglie dati anche sulle attività industriali e il trasporto di sostanze radioattive.

Nei dintorni della base di Teulada, percentuali dell’isotopo radioattivo Torio 232 da dieci a venti volte rispetto alle norme erano già state rilevate tra il 2013 e il 2014 grazie agli accertamenti commissionati dal pm della Procura di Cagliari Emanuele Secci, titolare del fascicolo d’inchiesta contro ignoti sulle attività del poligono.

La presenza dell’isotopo radioattivo “Torio 232” sarebbe dovuta al massiccio utilizzo dei missili Milan, abbondantemente impiegati sino al 2003 dall’esercito italiano, quando furono dismessi in seguito alla segnalazione della Difesa francese, che aveva denunciato la tossicità del Torio. Tuttavia, nel corso del primo semestre di esercitazioni del 2014, sono stati lanciati ulteriori 4 missili Milan – a testa inerte, secondo quanto dichiarato dalle autorità militari – e nuovi lanci dello stesso missile sono previsti nel primo semestre di esercitazioni 2015, non è chiaro se inerti o meno.

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