Seconda giornata del festival Liquida di Codrongianos all’insegna del ruolo della stampa e del giornalismo politico, dei tranelli della sharing economy e dell’attualità. L’attore Daniele Monachella ha aperto le danze leggendo un testo ancora attuale del saggio “Sul giornalismo” di Joseph Pulitzer. Perché sulla qualità dell’informazione come bilancere delle condizioni della società e delle politica – e di un’opinione pubblica ben informata come corte suprema – ci si interroga ancora oggi. Certo non mancano i giornalisti che sul campo continuano a raccontare un mondo che è cambiato per sempre.
Delle “conseguenze cataclismatiche di Internet” ha parlato Riccardo Staglianò, riportando le sue inchieste dalla California e le grandi disuguaglianze provocate dai giganti del web, perché “l’economia della condivisione non è tale, queste aziende sono campionesse di elusione fiscale e la gig economy, che ha causato una globalizzazione dei mestieri intellettuali, impoverisce tutti”.
Molto applaudito l’intervento di Annalisa Cuzzocrea, che ha scritto un libro di denuncia – “Che fine hanno fatto i bambini. Cronache di un Paese che non guarda al futuro” – e che si interroga sul ruolo delle istituzioni.
Gran finale con Beppe Severgnini, il quale ha ripercorso con Elias Vacca parte della sua carriera e che ha raccontato il lockdown trascorso a Crema, uno degli epicentri della pandemia. Non sono mancati i riferimenti alla cronaca politica e a Mario Draghi, definito la persona più adatta a gestire la ripartenza, anche europea.
Laura Fois
[Foto di Simone Sechi – sinxphotography]