C’è anche l’indipendentista sardo Doddore Meloni fra le 48 persone rinviate oggi a giudizio dal gup di Brescia per aver organizzato l’occupazione di piazza San Marco a Venezia a bordo di un Tanko. “Questa decisione contrasta con la richiesta di proscioglimento di Meloni avanzata dal pm Carlo Nocerino”, ha spiegato l’avvocata Cristina Puddu che si è, invece, detta “soddisfa pienamente” per la decisione del gup essendosi lei stessa opposta al proscioglimento e sollecitando il rinvio a giudizio di Doddore Meloni. Per la difesa, infatti, Doddore, che verrà processato il 31 ottobre davanti alla Seconda sezione della Corte d’Assise di Brescia, “dovrà avere giustizia con una pronuncia di assoluzione che stabilisca, una volta per tutte, che volere l’indipendenza e attuarla tramite le leggi internazionali e ogni altra via legale, è un diritto e non vuol dire assolutamente essere terroristi ed eversori”. Intanto l’indipendentista, in sciopero della fame dallo scorso 28 aprile, da quando è finito in carcere per scontare una pena per reati fiscali, è ritornato nel Centro Clinico della Casa circondariale di Cagliari-Uta dopo essere stato ricoverato in day hospital nell’ospedale SS. Trinità di Cagliari. “I plurimi esami clinici effettuati sul paziente hanno indotto a far riportare l’uomo in carcere. Una decisione che lascia senza parole considerando che l’indipendentista, 74 anni, quasi non assume liquidi”, afferma la presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, Maria Grazia Caligaris, esprimendo “forte perplessità per la decisione dei sanitari trattandosi di una persona anziana, allettata, non autosufficiente, in condizioni di salute preoccupanti”.
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