Hanno suonato alle 8,30 le prime campanelle dell’anno scolastico 2014-2015: tra i banchi oltre 200mila studenti sardi che nel loro primo giorno dovranno stare in classe almeno fino alle 12,30. Alcuni ragazzi hanno già assaporato l’ebbrezza del ritorno tra i banchi con l’ingresso in anticipo venerdì, visto che le direzioni scolastiche hanno ampie autonomia sulla definizione del calendario, sebbene tutti debbano rispettare la soglia minima dei 200 giorni di scuola obbligatori.
I numeri. Per le primarie l’esercito è composto da 64.413 bambini. Per le medie 42.991 ragazzi. Il grosso invaderà i banchi delle superiori: quest’anno 75.364 studenti. Totale: 182.768 alunni fra i cinque e i (circa) diciotto-diciannove anni. A questi numeri vanno aggiunti i bambini della scuola dell’infanzia: sono 29.242.
Le supplenze e la tecnologia. “Tutto è pronto – ha spiegato sabto Francesco Feliziani, da poco nominato direttore generale della scuola sarda dopo una parentesi pro tempore – siamo soddisfatti del lavoro fin qui effettuato. Entro lunedì 15 completeremo l’assegnazione delle supplenze. Siamo quasi al cento per cento”. Quest’anno – promette la direzione – ci sarà il decollo della tecnologia in classe: “In ogni aula c’è già la lavagna multimediale e siamo pronti alla campagna di formazione che coinvolgerà mille docenti i quali, a loro volta, diventeranno gli insegnanti dei loro colleghi. Se si considera che l’obiettivo nazionale è dell’8%, noi siamo al 100%, ai livelli di Paesi come Finlandia o Norvegia”.
Edilizia scolastica. Le condizioni di edifici e aule restano un problema. Un esempio su tutti, lo storico liceo classico Dettori di Cagliari: gli studenti, sino alla fine del completamento dei lavori dopo il crollo dello scorso anno, continueranno a essere “ospitati” in altri istituti. “L’impegno della Regione c’è – ha precisato Feliziani – il problema è il risultato. Anche volendo fare in fretta i tempi della burocrazia rallentano tutto con anche 35 giorni di stop, senza fare niente, per rispettare procedure e normative. E poi un altro vincolo spesso è rappresentato dal patto di stabilità”. Assieme agli alunni in campo anche un esercito di docenti che, secondo la riforma Renzi, sarà rafforzato il prossimo settembre dagli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Per quest’anno, però, la solita solfa: i supplenti in panchina si prendono subito i posti disponibili. O aspettano le chiamate. I titolari di cattedre, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, sono 17.743 (fonte Cgil Sardegna scuola). Qualche posto disponibile è già stato assegnato nei giorni scorsi. Per il resto bisogna aspettare l’e-mail degli istituti per una supplenza che, però, a volte non arriva: troppi candidati e poche cattedre che si liberano.