Scuola, prima campanella per 209mila studenti sardi in 281 istituti

I bambini più piccoli presi per mano dai genitori. E quelli delle Medie e delle Superiori che si fanno lasciare da mamma e papà dietro l’angolo perché ormai sono “grandi”. Tutti a scuola stamattina alle 8.30 in punto: in Sardegna 209mila studenti per 281 istituti. Anche quest’anno iscrizioni in calo: 2491 in meno rispetto all’anno scorso. Decremento considerato fisiologico, legato al calo delle nascite. Con un avvio speciale al Siotto, storico Liceo Classico di Cagliari: ad accogliere i ragazzi c’era un gruppo di migranti. “Un segnale – ha spiegato il preside Peppino Loddo – che non potevamo non lanciare di fronte ad una tragedia così grande”. Gli studenti hanno trovato nell’Aula magna un gruppo di giovani scappati dall’Africa da guerra e fame e approdati in Sardegna dopo un viaggio tra deserto e barconi. L’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha inaugurato l’anno scolastico all’istituto comprensivo Antonio Melis di Jerzu, dialogando con i ragazzi delle scuole medie ed elementari, e ha fatto gli auguri a tutti gli studenti sardi “per un buon inizio di anno scolastico”.

In generale tutto sembra essere filato liscio. Il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani è soddisfatto: “Non mi è stata segnalata alcuna anomalia”. Rimangono i problemi generali che riguardano ad esempio l’edilizia scolastica: emblematico il caso di Ploaghe, con l’avvio delle lezioni rimandato a causa del rischio crolli nelle aule. Non è un caso che proprio oggi, primo giorno di scuola, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha convocato un vertice per mettere a punto tutti gli interventi di edilizia scolastica. “Sono già stati fatti 150 interventi di manutenzione straordinaria e altri 500 seguiranno a breve – spiega il governatore -. 44 milioni di euro sono pronti per finanziare 14 scuole nuove o profondamente rinnovate e 9 milioni sosterranno la progettazione di scuole migliori in tutta la Sardegna”.

Non solo edifici: il Comune di Cagliari per l’occasione ha ripulito l’area davanti alla scuola Riva, piazza Garibaldi, chiusa da tempo ma stracolma di rifiuti. Sullo sfondo, anche le polemiche sulla Buona scuola, con le prime mobilitazioni degli studenti. “Quest’anno scolastico – ha dichiarato il coordinatore di Eureka, Carlo Sanna – inizierà con la legge 107 già approvata ed attiva nelle scuole, mettendo gli studenti di fronte ad una governance profondamente cambiata e a spazi di democrazia negli organi decisamente ridotti”. La grande protesta è annunciata per il 9 ottobre: i ragazzi stanno organizzando una manifestazione per coinvolgere tutte le scuole. A completare lo scenario c’è anche la protesta degli insegnanti con le valigie che non vogliono emigrare: ieri è arrivata da San Pietro la “benedizione” del Papa. “La scuola – ha spiegato Feliziani – assume in base alle sue esigenze. Che sono poi le esigenze degli studenti. Si è parlato tanto di insegnanti che lasciano la Sardegna. Ma in realtà i docenti che si sono dovuti trasferite sono veramente pochissimi. Un commento: la realtà supera la fantasia”. Da presidi e insegnanti i primi consigli agli studenti: “Mi sembra giusto parlare dei pendolari- ha detto Loddo – senza nulla togliere agli studenti di città: loro fanno più fatica ogni giorno in nome della cultura”. (Stefano Ambu – Ansa)

 

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