Scuola, precari contro la “deportazione di Stato”: flash mob all’aeroporto

“Se andiamo a insegnare fuori dalla Sardegna chistionausu in limba (ovvero, parliamo in sardo”. È il messaggio lanciato dai docenti che da quattro giorni  combattono per non emigrare nel corso di un flash mob all’aeroporto di Cagliari-Elmas. Qualche insegnante donna si è  già attrezzata indossando un costume tipico, per la precisione di Quartu. Altri hanno portato con sé un bronzetto nuragico. Naturalmente tutti avevano con sé la valigia che ha
contraddistinto le proteste iniziate lunedì scorso a Cagliari  sotto il Consiglio regionale e continuate sotto il palazzo di
viale Trento.

È un conto alla rovescia sempre più angosciante per gli  insegnanti: domani alle 14 scade infatti il termine per
presentare le domande di assunzione. Quelle che potrebbero far  scattare la chiamata obbligatoria, potenzialmente per circa  quattromila docenti sardi, verso le cattedre del resto d’Italia.  Per ribadire il messaggio gli insegnanti hanno mostrato anche un  maxi striscione con la scritta “Scuola sarda no trolley“. Chiaro  messaggio chiaro per ribadire ancora una volta che i docenti  sardi reclutati dalla Buona scuola del governo vogliono  insegnare vicino alle loro famiglie.  Nessuno vuole abbandonare casa, figli e genitori per un posto  di lavoro, “che – spiegano – lontano dall’Isola non sarebbe  nemmeno economicamente sostenibile”. Nel frattempo anche la  Regione è scesa in campo: l’assessore della Cultura, Claudia Firino, ha garantito che anche oggi e domani andrà in pressing con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. L’obiettivo  è di ottenere una proroga per la presentazione delle domande e  trovare una soluzione per lavorare e restare vicino ai propri affetti.

Intanto la Cisl lancia una seconda emergenza legata alla Buona Scuola. “Dopo i docenti precari da deportare – si legge in una nota – ecco il personale Ata sfrattato. Il Governo ha bloccato le assunzioni a tempo indeterminato per il personale Amministrativo e tecnico perché l’intenzione è quella di mandare nelle scuole i dipendenti in esubero delle defunte Province. E questo smentendo clamorosamente gli impegni pregressi e ribaditi in più occasioni dalla Ministra Giannini”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share