È stata una riapertura a singhiozzo e piena di incognite quella della scuola in Sardegna. L’obbligo di garantire la sicurezza sanitaria ed evitare situazioni rischiose per i contagi da coronavirus hanno costretto le direzioni degli istituti a rivoluzionare la vita scolastica. Ma non tutte le scuole hanno riaperto le porte agli alunni perché in diversi centri dell’Isola, la paura per l’aumento dei casi di positività al Covid-19 e casi positivi all’interno delle mura scolastiche hanno costretto i sindaci a decidere per il rinvio.
A Cagliari è stato ha chiuso i battenti il ‘Nuovo collegio della missione’ un istituto paritatio che ingloba infanzia, primaria e secondaria per un caso di positività. Stesso discorso nell’hinterland del capoluogo, a Decimomannu: slitta l’apertura della scuola dell’infanzia di ‘Leonardo Da Vinci’ e la causa sarebbe da attribuire a un caso tra le maestre. Inizieranno invece solo il 5 ottobre le lezioni nelle scuole di Orune, nel Nuorese. Slitta a lunedì 28 anche l’avvio dell’anno scolastico a Sedilo (Oristano) dove tra i positivi in paese c’è anche il parroco.
Stessa situazione a Bari Sardo dove il primo cittadino, Ivan Mameli, ha deciso di far slittare a data da destinarsi la riapertura delle scuole, dopo la comunicazione della Assl di Lanusei di un positivo al Covid-19 “appartenente al mondo della scuola, in servizio presso il locale Istituto Statale Comprensivo”.
A Bitti rinvio di una settimana rispetto all’apertura stabilita, ma anche in questo caso a portare il sindaco, Giuseppe Ciccolini, a decidere per lo slittamento è la paura che l’aumento dei casi di coronavirus metta in pericolo alunni e personale scolastico. Casi limite ma che evidenziano come la ripresa delle scuole lasci ancora tanti dubbi nelle famiglie e negli insegnanti, anche perché non in tutti gli istituti sono state consegnate le dotazioni necessarie (vedi banchi monoposto) per garantire lo svolgimento delle lezioni