Al grido “La scuola non si tocca” i bambini delle scuole e pluriclassi soppresse dal Piano di dimensionamento scolastico hanno protestato davanti al palazzo della Regione a Cagliari, assieme ai genitori, agli insegnanti ed ai sindaci di 14 Comuni del Nord, Centro e Sud dell’Isola per chiedere alla Giunta regionale di sospendere per un anno il Piano 2015-2016.
A manifestare a Cagliari si sono ritrovate almeno 300 persone arrivate con auto e pullman, ma sono attesi ancora altri autobus. La delegazione dei sindaci è stata ricevuta dal capo di gabinetto della presidenza della Giunta, Filippo Spanu. Durante la rumorosa protesta con trombe da stadio e fischietti, i bambini hanno tenuto in mano un cartello con la scritta “Io non sono un numero”.
“Neanche finito di rendicontare la spesa di 70 mila euro di fondi regionali per la ristrutturazione, che dopo una settimana hanno deciso di chiudere la scuola”, a denunciarlo è il sindaco di Piscinas, nel Sulcis, Mariano Cogotti, durante la manifestazione a Cagliari contro il Piano di dimensionamento scolastico varato dalla Giunta.
“Ora i nostri bambini, dopo la chiusura delle pluriclassi saranno trasferiti a Giba in classi pollaio da 25 alunni e – aggiunge – mi chiedo: l’apprendimento sarà migliore rispetto ad una pluriclasse?” Nel frattempo il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini, ribadisce: “Siamo solidali con quei Comuni a cui sono state lasciate le pluriclassi: non vogliamo discriminazioni”.