Scuola, avvio nel caos. Movimento delle valigie e Cobas attaccano Giannini

Avvio dell’anno scolastico nel caos. È la denuncia che arriva dalla Sardegna firmata da Cobas e “Movimento delle valigie”, il comitato che un anno fa era sceso in piazza per fermare i trasferimenti dei docenti. Con tanto di “gentile” invito rivolto ai vertici della scuola italiana. “Ci chiediamo se non sia il caso che il Ministro Giannini e con lei i dirigenti ministeriali da lei prescelti, non debbano aver il buon gusto di dare le dimissioni”.

Sotto accusa i trasferimenti forzati degli insegnanti, i criteri per l’utilizzo dei docenti nella fase di potenziamento, i “segreti” dell’algoritmo che ha deciso la sorte di migliaia di maestri e prof, le mancate “conciliazioni”. Nella lunga lista di doglianze anche i “concorsi a cattedra che hanno fatto strage di colleghi esperti e senza capire il perché”. Nel mirino anche la situazione di incertezza negli istituti nei primi giorni di scuola. “Il ritardo nelle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie – si legge nel comunicato firmato da Andrea Degiorgi dei Cobas e Bianca Locci delle “valigie” – lascia molte classi scoperte o destinate al cambio di docenti. E costringe molti a restare fuori in attesa, sopportando spese che vanno ben oltre lo stipendio che percepiranno”. E ancora: “Senza dimenticare – accusano – coloro che aspettano una convocazione per supplenza. Ci sono scuole di ‘periferia’ ancora con la metà dei docenti; e tutte con la metà dei docenti di sostegno. E nel frattempo gli uffici devono lavorare per rimediare agli errori continui generati da un sistema aberrante e gestito molto male”.

Non solo: “Il liceo artistico di Cagliari inizia l’anno scolastico su tre turni e senza sede; e ancora le piccole scuole, in lotta, su tutto il territorio sardo colpite inesorabilmente dal dimensionanti scolastico; ma anche gli alunni disabili che ancora non iniziano la scuola perché privi di insegnante. Nessun rispetto né per i diritti dei lavoratori né degli studenti”. Una precisazione: “Non parliamo dei dipendenti degli uffici scolastici periferici – si legge – stanno lavorando per riuscire a svolgere le operazioni necessarie e rimettere a posto i continui errori del sistema. Senza poter lavorare bene a nessuna di queste operazioni, proprio per l’interferenza reciproca dei diversi lavori. E che devono recepire le lamentele e i reclami e i ricorsi dei docenti per operazioni su cui non hanno alcuna responsabilità e spesso nessuna cognizione di causa, per difetto dei quadri ministeriali”.

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