Scritte su monumenti e palazzi di Sassari, denunciato un 37enne

È stato identificato il presunto autore delle scritte con lo spray con le quali, a fine ottobre, sono stati deturpati decine di beni architettonici e stabili di pregio nel cuore del centro storico di Sassari. Si tratta di un 37enne sassarese, individuato dagli agenti della Polizia Locale grazie a un’indagine approfondita supportata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

La perquisizione dell’abitazione dell’uomo, disposta dall’autorità giudiziaria, ha portato al sequestro di 88 bombolette di vernice spray, due bidoni di pittura acrilica al quarzo e altro materiale utilizzato per le azioni illecite. Inoltre, sono state trovate numerose firme “Blow” impresse su fogli a sfondo bianco, identiche a quelle apparse sulle facciate degli edifici danneggiati.

L’uomo è stato denunciato per deturpamento e imbrattamento di cose altrui, nonché per imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, un reato punito con la reclusione fino a tre anni e una multa fino a diecimila euro.

L’indagine e la ricostruzione dei fatti

L’episodio risale alla notte del 27 ottobre. “Le prime immagini utili acquisite dagli agenti – spiegano dalla polizia municipale – hanno permesso di individuare un uomo che dalle 3,34 alle 3,52 di quel mattino imbrattava con vernice spray la facciata laterale della chiesa di Santa Caterina: l’uomo indossava un cappello tipo baseball e non era riconoscibile. Le immagini hanno permesso, tuttavia, di cogliere alcuni particolari dell’abbigliamento dell’uomo. Da questi gli agenti hanno preso spunto per approfondire le indagini; hanno seguito i movimenti dell’uomo mentre si spostava tra i vicoli della città murata, mentre saliva a bordo della sua vettura lasciata in sosta in piazza Mazzotti; qui, l’uomo ha aperto il cofano dell’autovettura e si è cambiato per poi allontanarsi a bordo della stessa auto. L’identificazione della targa dell’auto e le immagini delle diverse telecamere presenti al centro storico hanno permesso agli agenti di documentare l’arrivo dell’uomo nel cuore della città murata, tutti i suoi spostamenti tra i vicoli e le piazze in cui ha imbrattato le facciate degli immobili, fino al suo rientro nel punto in cui aveva parcheggiato l’auto per allontanarvisi dopo essersi cambiato”.

Da qui, le indagini hanno portato all’identificazione dell’uomo, alla perquisizione dell’abitazione e alla denuncia.

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