LA STORIA/ Il mal d’Africa della cooperante

“Avevo dimenticato cosa significava non avere l’elettricità: non poter telefonare, usare il computer, ascoltare musica, leggere o cucinare. In quei momenti, quando mancava la corrente, potevo solo stare stesa sul letto a pensare”.

I ricordi di Valeria Vacca, cagliaritana di trent’anni, sono un mix di nostalgia e stupore quando ripensa alla sua esperienza di cooperante in Africa tra novembre 2013 e febbraio 2014: tre mesi a Lusaka, capitale dello Zambia, insieme all’associazione In & Out of The Ghetto, organizzazione non governativa e no-profit impegnata in attività educative, di sport e lavoro. Oggi sogna di tornare in Africa, e per riuscire nel suo obiettivo ha pensato a una raccolta fondi dal basso: con il progetto di crowdfounding “Sottosopra” potrà sostenere le spese del suo prossimo soggiorno in Zambia e riprendere a lavorare nel compound di Bauleni, periferia di Lusaka.

“Ero già stata in Africa per la mia tesi di laurea, e sapevo che anche in Zambia avrei trovato una realtà diametralmente opposta rispetto a quella che vivo qui in Sardegna. Eppure ogni volta lo stupore è tanto. Il tempo africano ha un valore molto diverso, sembra infinito, così come gli spazi. La puntualità non esiste, il tempo dilatato ci insegna calma e riflessione. E l’acqua è un bene prezioso che non arriva ovunque ma bisogna andare a prenderlo: ho imparato cosa significa svegliarsi in piena notte e andare alle fonti per portare l’acqua a casa”. L’associazione In & Out, fondata dalla zambiana Bertha Tembo e dall’italiano Diego Cassinelli, sta portando avanti attività che coinvolgono direttamente gli abitanti di Bauleni con progetti di sport per 150 ragazzi impegnati in pallavolo, arti marziali e basket, corsi di inglese per le donne, lezioni e consulenze su formazione, istruzione, diritti civili e salute, assistenza diretta ai cittadini in difficoltà. Una progettazione che non arriva dall’esterno ma vuole coinvolgere direttamente gli abitanti di Lusaka e in particolare quelli del ghetto di Bauleni, sobborgo-periferia con alti tassi di analfabetismo, dispersione scolastica, alcolismo e prostituzione.

“Grazie al progetto di crowdfounding “Sottosopra” potremo contribuire alla gestione della guest house a Bauleni, cioè una struttura in grado di ospitare volontari e tirocinanti nel settore della cooperazione, o turisti che vogliono intraprendere un viaggio di conoscenza della realtà africana – ci racconta Valeria Vacca – L’associazione potrebbe così auto-sostenersi economicamente e proseguire le attività già avviate in questo angolo di Lusaka. Per la guest house è stata ristrutturata una costruzione già esistente grazie al lavoro degli artigiani locali: riuscire a far arrivare a Bauleni più volontari e tirocinanti ci permetterà di portare avanti altri progetti ancora in fase embrionale”.

Per raccogliere fondi sufficienti Valeria Vacca, unica collaboratrice sarda dell’associazione In & Out, sta organizzando incontri ed eventi per raccontare il suo progetto, il prossimo appuntamento è un aperitivo solidale in programma venerdì 30 maggio al Kaiten DrehBar di via della Pineta a Cagliari.

“Quella in Zambia è stata per me un’esperienza magica: i colori, i suoni, la pioggia, le strade senza nome hanno un sapore indimenticabile. Certo ci sono stati anche momenti difficili, come quando ho avuto la malaria: una settimana di febbre, dolori e allucinazioni durante i quali la gente di Bauleni si è presa cura di me. In quei momenti ho realizzato che da soli non facciamo molta strada, e chi parla di autosufficienza e individualismo a tutti i costi vende illusioni”.

Francesca Mulas

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