Un team di ricerca internazionale ha scoperto una stella nascente almeno otto volte più grande del Sole con un dettaglio mai visto finora: un disco di gas e polveri con quattro bracci a spirale che ruotano intorno a un embrione di stella (protostella), che ne alimenta la crescita. Lo studio. pubblicata sulla rivista Nature Astronomy, ha come primo autore Ross Burns, dell’Osservatorio Nazionale del Giappone e dell’Istituto coreano di Astronomia e Scienza. L’Italia ha partecipato allo studio con dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) che ha raccolto i dati anche dal Sardinia Radio Telescope.
“I dati delle osservazioni di radiotelescopi in tutto il mondo hanno contribuito a questa scoperta – ha detto Burn -. Tali dati sono stati accuratamente elaborati in data center in tre diversi continenti. Queste attività da sole comportano lo sforzo di oltre 150 persone“. Soddisfazione anche dall’Italia e dalla Sardegna, perché la nuova stella è stata avvistata anche dal radiotelescopio a parabola singola di 32 metri della Stazione radioastronomica di Medicina (Bologna) e il Sardinia Radio Telescope (Srt).
Nonostante la loro importanza nell’universo, le stelle di grande massa sono ancora misteriose e solo recentemente si è scoperto che si formano al centro di dischi rotanti di gas e polveri, chiamati dischi protostellari, che hanno un raggio di circa mille volte la distanza media che separa la Terra dal Sole (ossia mille unità astronomiche). Riuscire a osservare i dischi di accrescimento delle protostelle di grande massa è una vera sfida per gli astronomi, anche perché stelle come queste si formano all’interno di dense nubi di gas e polveri, tanto da essere invisibili ai telescopi ottici attualmente disponibili. Osservare la grande stella neonata, chiamata, G358-MM1, è stato possibile utilizzando la tecnica chiamata “mappatura dell’onda di calore”, che sfrutta il lampo di radiazione generato dall”accrescimento.
Nella ricerca sono stati utilizzati complessivamente 24 radiotelescopi, in Oceania, Asia, Europa e America. Tutti i dati sono stati combinati per produrre un’immagine del disco a spirale di G358-MM1, con i quattro bracci a spirale che avvolgono la protostella. I bracci a spirale aiutano a trasportare il materiale del disco fino al centro del sistema dove può raggiungere la protostella e alimentarla, come prevede la nuova teoria, chiamata dell’accrescimento episodico.
L’immagine di copertina è una rappresentazione artistica del disco a spirale a 4 bracci che ospita la protostella di grande massa ad accrescimento episodico G358-MM1. Crediti: Charles Willmott & Ross Burns.