Sei condanne e un’assoluzione. Queste le richieste del pubblico ministero Guido Pani al processo nei confronti dei sette imputati finiti nell’inchiesta sull’incidente del 19 gennaio 2016 tra due treni della metropolitana di superficie di Cagliari: 85 passeggeri sui 150 a bordo rimasero feriti.
Il magistrato che ha condotto l’indagine ha parlato davanti alla Seconda sezione penale per oltre due ore. Le accuse per gli imputati vanno, a vario titolo, da disastro ferroviario alle lesioni colpose. Terminata la requistoria, il pm ha chiesto per i due macchinisti Fabrizio Vilia e Mauro Angioni – quest’ultimo rimasto gravemente ferito nello scontro – la condanna a un anno e mezzo con pena sospesa. Un anno e nove mesi sono stati sollecitati per l’addetto ai controlli del traffico Roberto Randaccio, mentre per il direttore di esercizio di Metrotranvie, Carlo Ornano, l’accusa ha richiesto la condanna a due anni. Un anno e nove mesi sono stati richiesti poi anche per il direttore di esercizio ferroviario Franco Lai e per il dirigente dell’Arst, Walter Arru. Il pm Pani ha infine chiesto l’assoluzione per l’altro dirigente dell’Arst, Sergio Romoli. Secondo l’accusa, all’origine della collisione ci sarebbero state mancate prescrizioni e violazioni dei regolamenti, indicazioni “inidonee” e assenza di vigilanza “sul rispetto delle modalità di esercizio” da parte “del personale”. Il 10 marzo 2022 la parola passerà alle difese, poi il 21 aprile è prevista la sentenza.