Scivu, anche il Tar boccia il progetto di riqualificazione pensato da Soru

Nessun progetto di riqualificazione turistica nell’ex colonia marina di Funtanazza, nell’oasi di Scivu, sulle coste sud occidentali della Sardegna. Il Tar ha bocciato l’istanza cautelare sospensiva chiesta dalla società Riva di Scivu, riconducibile all’europarlamentare e segretario del Pd sardo, Renato Soru, e amministrata dal fratello Emanuele, contro il parere negativo al piano da parte del Corpo forestale regionale.

I giudici amministrativi della seconda sezione hanno firmato oggi un’ordinanza, che ha però tutti i connotati di un giudizio di merito. “Il ricorso – si legge nel rigetto – non presenta sufficienti elementi di fondatezza. L’intervento proposto quanto meno nella parte in cui contempla la realizzazione di nuove volumetrie all’interno dell’area attualmente occupata da bosco, presuppone la riduzione dello stesso”.

Per questa ragione “si pone in obiettivo contrasto con le relative esigenze di tutela, che l’Amministrazione (ovvero il Corpo Forestale che l’ha bocciato, ndr) ha ritenuto preponderanti, con una valutazione esente da vizi estrinsecamente valutabili in questa sede”.

Dopo aver comprato l’oasi di Scivu e Funtanazza, la società di Soru aveva chiesto di poter avviare un progetto turistico-alberghiero recuperando l’ex colonia del 1956, ora in completo stato di abbandono, realizzando anche nuove volumetrie.

Ottenuto il via libera dal Comune di Arbus, però, nel tavolo tecnico la Forestale ha bocciato il piano di sicurezza per il rischio incendi che prevedeva di abbattere una parte della pineta. A rappresentare la società Riva di Scivu srl davanti al Tar Sardegna è stato l’avvocato Enrico Follese, mentre la Regione e la Forestale erano difesi da Floriana Isola e Patrizia Angius.

Dopo l’udienza di camera di consiglio di ieri, il collegio presieduto da Alessandro Maggio (a latere Tito Aru e Antonio Plaisant, nelle vesti di relatore ed estensore) ha respinto l’istanza cautelare.

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