Scheletro trovato in grotta a Osini, si indaga su passato vittima

Il fascicolo aperto dalla Procura di Lanusei per il ritrovamento di alcuni resti di scheletro ritrovati dagli uomini del Club Alpino e speleologico di Cagliari, dentro una roccia a Osini il 24 maggio 2014, da ieri ha il nome della vittima e si indaga per omicidio. I resti, come hanno stabilito i Ris di Cagliari a due anni e mezzo dall’avvio delle indagini, sono di Bernardo Angius, l’allevatore di Ussassai sparito nel 1996 a 49 anni nelle campagne del paese e visto per l’ultima volta da suo fratello il 29 gennaio. A far cessare la vita dell’allevatore sarebbe stato un colpo di pistola cal. 7,65 alla testa, sparato da distanza ravvicinata, poi è stato occultato il cadavere in una roccia.

Il sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, titolare delle indagini, tramite i carabinieri della Compagnia di Jerzu, indaga a tutto campo sulla vita del pastore e sui fatti criminali avvenuti in quel periodo in Ogliastra ed in Barbagia: sequestri di persona, omicidi, faide legate al mondo delle campagne. Angius era un uomo benvoluto e stimato da tutti a Ussassai e la sua fedina penale era pulita. Ma non si esclude che avesse dei contatti col mondo della criminalità ogliastrina, oppure potrebbe aver visto qualcosa o aver opposto qualche diniego a qualcuno che gli chiedeva un favore.

Domande che per il momento non hanno una risposta: “Per ora non c’è una pista privilegiata, lavoriamo su varie ipotesi investigative – ha spiegato all’ANSA il procuratore della Repubblica di Lanusei, Biagio Mazzeo -: sia sulle informazioni che ci arrivano dalla vita dell’allevatore che sui fatti criminali dell’epoca. Sono indagini non facilitate perché datate nel tempo e risalenti a 20 anni fa. Lavoriamo a tutto campo per riuscire a far luce sulla vicenda”.

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