Il bottino dell’assalto alla sede della periferia di Sassari della Mondialpol non è ancora stato quantificato ma dovrebbe essere nell’ordine dei milioni. Dall’istituto di vigilanza fanno sapere però che i banditi hanno preso “solo di una parte del denaro contante presente in sede e non del contenuto del caveau – il locale blindato, che costituisce il cuore dell’edificio – che non è stato espugnato”. Aggiungendo che “i sistemi di sicurezza hanno complessivamente retto alla violenza dell’attacco”.
“Nonostante l’utilizzo di mezzi meccanici motorizzati, armi tipo kalashnikov, giubbotti antiproiettili e un’organizzazione curata nei minimi dettagli, l’azione criminale è stata contenuta grazie alla prontezza del nostro personale che, anche sotto la pressione del fuoco nemico e della guerriglia, è riuscito a mettere in atto le procedure di emergenza appositamente progettate per fronteggiare situazioni straordinarie come quella di venerdì sera”, prosegue l’azienda.
“Nel contenimento dei danni hanno giocato un ruolo fondamentale le nostre procedure, affinate nel corso di quasi cento anni di storia, e la preparazione del nostro personale che ogni anno partecipa a migliaia di ore di formazione tra corsi obbligatori e aggiuntivi – si legge ancora -. Le prossime ore saranno fondamentali per ricostruire esattamente cosa è successo, stiamo collaborando con le autorità per fornire tutto il supporto possibile alle indagini”.
