Un comunista e un democristiano. Sembra una decisione all’insegna della par condicio, quella appena varata del Comune di Sassari. L’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Sanna (Pd) è pronta a intitolare due vie alla memoria di Enrico Berlinguer e Francesco Cossiga. Entrambi gli esponenti politici avranno così un riconoscimento ufficiale sul quale in città si discuteva da tempo. Non senza polemiche. Nel 2010 Gianni Poggiu, presidente dell’Ersu di Sassari, avreva pensato di intitolare a Cossiga una sala della residenza per studenti universitari di via Coppino. I rappresentanti degli studenti si erano schierati con forza contro l’intitolazione, ricordando l’atteggiamento non certo tenero di Cossiga in tema di manifestazioni studentesche.
Con il passare del tempo sembra che il fronte degli oppositori a Cossiga si sia calmato. Così, la giunta comunale di Sassari si è riunita nei giorni scorsi per approvare la delibera che dà il via libera a Corso Francesco Cossiga e a Viale Enrico Berlinguer. La pratica ha già ricevuto il via libera dalla commissione toponomastica di Palazzo Ducale, composta da un ristretto numero di esperti e storici.
In base alle carte toponomastiche Cossiga darà il nome a un tratto di Corso Margherita di Savoia: per l’esattezze quella porzione sulla quale si affaccia la chiesa di San Giuseppe, dove il giovane democristiano ha trascorso gran parte della sua formazione e dove sono state celebrate le sue esequie il 19 agosto 2010. A Berlinguer invece sarà intitolato un tratto di via Manno, sempre nel centro della città, davanti al Liceo Margherita di Castelvì. Tra i sassaresi il ricordo del segretario Pci morto nel 1984 è ancora vivo e genuino, come dimostrato dal successo di pubblico per la presentazione in città del docufilm ‘Quando c’era Berlinguer’, realizzato da Walter Veltroni per i trent’anni della scomparsa.
Non è ancora chiaro se la cerimonia di intitolazione delle nuove vie avverrà lo stesso giorno, ma è probabile che il percorso possa seguire tempistiche diverse. Non tanto per una questione di opportunità politica: semplicemente perché nel caso di Cossiga l’iter rischia di essere più lungo. La normativa in materia dice infatti che per intitolare un luogo pubblico a un personaggio deceduto da meno di dieci anni è necessaria un’apposita autorizzazione da parte del Ministero dell’Interno.
Michele Spanu
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