Il gup di Sassari, Giuseppe Grotteria, ha concesso altri sei mesi di indagini per l’omicidio di Piergianni Clemente, l’orologiaio di 78 ucciso in città il 29 settembre 2012. Accolte dunque le richieste degli avvocati Franca Lendaro, Anna Ganadu e Chicco Manca che tempo fa avevano presentato una istanza di opposizione alla richiesta avanzata dal sostituto procuratore, Paolo Piras, di archiviare il caso. Oggi come allora, i legali sostengono che, sebbene si sia investigato a lungo, esistano elementi che ancora non possono essere tralasciati. La prosecuzione delle indagini è stata affidata allo stesso pm Piras.
Il giallo sulla morte di Clemente comincia alle 10 di un sabato mattina, quando l’orologiaio viene trovato riverso in casa sul pavimento e senza più vita. Lo trovano gli agenti della Squadra mobile dopo l’allarme di un parente che, per un giorno intero, lo cerca invano al telefono. Sul volto dell’anziano, una coperta. A causarne la morte, è stato poi stabilito con l’autopsia, furono le ferite alla testa procurate con un cacciavite. Tante anche le contusioni sul corpo. Nell’appartamento di Clemente furono trovate numerose impronte digitali e vari reperti vennero sottoposti all’attenzione degli specialisti di Cagliari e Roma. Il pm aveva presentato la richiesta di archiviazione lo scorso marzo, ma ora le indagini ripartono.