Sassari, il centro culturale trema: rischio di sgombero per l’Ex-Questura

Un ricchissimo patrimonio di idee e sinergie che rischia di andare perduto: è il timore del Collettivo Ex-Q, l’insieme di associazioni e privati cittadini che da quattro anni gestisce, in totale autonomia e senza alcun finanziamento pubblico, l’edificio occupato della ex questura a Sassari. In questi giorni hanno inviato una richiesta formale al sindaco di Sassari e al Presidente della Provincia sassarese per chiedere un incontro sul futuro dell’edificio.

“A partire da oggi ci dichiariamo in stato di assemblea permanente – scrivono le associazioni in un comunicato – è giunto il momento di riavviare un dialogo con le istituzioni, per capire la situazione attuale dello stabile e dei sui occupanti e delineare una strategia per la programmazione futura in concertazione con le istituzioni e la cittadinanza”.

L’edificio di via Angioy, un tempo sede della questura cittadina, è occupato dal 26 maggio 2010 da artisti e operatori culturali. In questi quattro anni il vecchio palazzo abbandonato è stato restaurato e reso fruibile a spese degli occupanti che hanno organizzato laboratori, mostre, eventi e incontri coinvolgendo l’intera città; attualmente ospita una sala multifunzionale, una sala pose fotografica con camera oscura e spazi attrezzati per attività diverse che vanno dai corsi di yoga e capoeira ai workshop di scrittura e fotografia, dalle rassegne di cinema alle residenze d’ artista.

Eppure, nonostante il collettivo Ex-Q abbia contribuito a riqualificare uno spazio trascurato con attività gratuite e aperte a tutti, oggi esiste il rischio concreto che le associazioni, i gruppi e i singoli che fino a oggi hanno gestito il centro debbano fare i bagagli e lasciare il palazzo: la Provincia di Sassari, proprietaria dello stabile, non ha mai risposto alle richieste di incontro del collettivo né formalizzato la sua concessione anche temporanea. Da tempo le associazioni hanno proposto a Comune e Provincia la proposta di una progettazione condivisa  ma non hanno mai avuto risposta.

“Attualmente quella del collettivo Ex-Q – si legge ancora nel comunicato – si presenta come una realtà unica nel panorama regionale, che ha contribuito finora a rendere più attivo il tessuto sociale e culturale cittadino con l’offerta delle sue numerose attività, rese possibili grazie al riutilizzo di uno dei tanti edifici di Sassari altrimenti destinati all’abbandono e al degrado. Le caratteristiche peculiari del vecchio edificio della questura hanno portato gli occupanti a sviluppare un modello di autogestione basato sulla convivenza e sulla contaminazione tra diverse realtà, formate da collettivi artistici, associazioni culturali, singoli artisti, artigiani e musicisti, che hanno condiviso in questo tempo spazi di co-working, laboratori, idee, battaglie sociali, produzioni artistiche d’avanguardia ed eventi culturali.

Per raccontare i quattro anni di esperienza nella gestione dell’Ex Questura il collettivo ha organizzato un incontro, in programma martedì 24 giugno alle 18.30, aperto a tutta la cittadinanza e alle istituzioni: “Vorremmo avviare un confronto sulle dinamiche contemporanee di riappropriazione degli spazi urbani attraverso la loro riqualificazione e sulle potenzialità di un progetto partecipato dal basso, che il collettivo presenterà a partire dalla propria esperienza di quattro anni di occupazione esponendo i risultati fin qui ottenuti”.

Il problema dell’Ex-Q  passa ora nelle mani della nuova giunta comunale sassarese, a meno che la Provincia di Sassari, avviata verso la sua scadenza, non riesca a trovare una soluzione in tempi rapidi.

Francesca Mulas

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