“Il nostro contratto è scaduto da anni, vantiamo arretrati dal 2014 e si rifiutano di incontrarci per definire la produttività e l’applicazione delle progressioni economiche”. Per i lavoratori della sanità sassarese la misura è colma. Oggi l’hanno ribadito in centinaia, con una manifestazione che partendo da piazza Caduti del lavoro ha attraversato la cittadella sanitaria tra via Amendola, viale Italia, via De Nicola e viale San Pietro. I manifestanti hanno protestato di fronte al Santissima Annunziata e alla fine del corteo si sono riuniti nell’aula magna di Medicina. Le sigle sindacali del comparto bocciano i vertici della Asl 1 di Sassari e dell’azienda ospedaliero-universitaria. “Non ci hanno convocato per discutere del passaggio dell’ospedale civile dall’Asl all’Aou – denunciano – ma va definito il passaggio di 120 lavoratori da un’azienda all’altra”. Non solo, “mancano infermieri e operatori sociosanitari, ma il blocco del turnover impedisce le assunzioni”, protestano i rappresentanti dei lavoratori, che bocciano anche la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale. “Il territorio sarà penalizzato – avvertono – verranno meno 120 posti letto e numerosi servizi, a scapito del territorio e degli ospedali del Nord Ovest Sardegna”.