Sassari, omicidio Loi: la difesa della moglie chiede rito abbreviato

I difensori di Marina Gavina Orrù, la donna di 49 anni accusata di aver ucciso il marito, Mario Loi, 54 anni, con un coltello da cucina il 17 luglio scorso nella loro abitazione di Caniga, hanno chiesto di affrontare il processo con il rito abbreviato. Gli avvocati Agostinangelo Marras e Letizia Doppiu Anfossi hanno reiterato stamattina davanti ai giudici della Corte d’Assise di Sassari, presieduta da Pietro Fanile (a latere Teresa Castagna), la richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’acquisizione della perizia del medico legale Francesco Paribello e la sua audizione in aula. A questa richiesta, già respinta dal giudice dell’udienza preliminare, si è opposto il pubblico ministero Carlo Scalas. La riserva dei giudici verrà sciolta nel corso della prossima udienza, fissata per il 7 marzo. Intanto anche la figlia della vittima, Monica Loi, che fino a poco tempo fa aveva creduto alla tesi della mamma che ha sempre parlato di un incidente, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo con l’avvocato Bastianino Ventura.

Il padre e la sorella di Loi si erano già costituiti parte civile nel corso dell’udienza preliminare. Secondo l’accusa non ci sarebbero dubbi sulla dinamica dell’accoltellamento avvenuto tra la mura domestiche. E non si tratterebbe di un incidente come invece la donna – che dal giorno dopo il delitto si trova rinchiusa nel carcere di Bancali – ha sempre sostenuto insieme ai suoi difensori. Marina Gavina Orrù aveva raccontato agli inquirenti che il giorno della tragedia aveva un coltello in mano perché stava andando a prendere un’anguria che era nel frigorifero. E che a un certo punto al marito, rincasato da poco, sarebbe finito il cellulare per terra e lei si sarebbe inchinata per prenderlo. In realtà voleva scoprire chi cercava il suo uomo, da tempo covava sospetti su di lui e sulla possibilità che avesse una relazione extraconiugale. I giudici dovranno dimostrare se c’era, da parte della donna, la volontà di uccidere.

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