Sassari, l’ex carcere di San Sebastiano diventerà una cittadella giudiziaria

Le vecchie celle diventeranno uffici. Gli spazi più ampi, invece, potranno diventare aule per le udienze civili e penali. Il vecchio carcere di San Sebastiano, 18 mila metri quadrati nel cuore di Sassari, si prepara a diventare una enorme cittadella giudiziaria. I lavori di riqualificazione sull’enorme struttura di proprietà del demanio diventano realtà grazie a un apposito finanziamento statale di 12 milioni di euro. Sarà il primo “federal building” di questo tipo in Sardegna: nella struttura verranno raggruppati tutti gli uffici giudiziari che oggi sono sparsi in diverse zone della citta (Corte d’Appello, Giudice di Pace, Procura della Repubblica, Procura generale e Tribunale di Sorveglianza) con un risparmio previsto sui canoni di locazione di 1,7 milioni di euro l’anno. “Sarà uno dei primi federal bulding in Italia – ha dichiarato stamane a Sassari il direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, durante l’incontro con la stampa -. Un importante esempio per tutto il Paese per quanto riguarda la riqualificazione architettonica e urbanistica”. Il sindaco Nicola Sanna, da parte sua, ha illustrato quali saranno le tappe che scandiranno l’intervento. “Il carcere è in buone condizioni da punta di vista della staticità, come hanno dimostrato i sondaggi già avviati da alcune ditte. Ora sarà necessario avviare altri tipi di analisi come le attività di vulnerabilità sismica e di caratterizzazione del terreno. Poi, al termine della prima fase, nel 2017 potrà partire la progettazione di fattibilità”.

Il carcere di San Sebastiano fu costruito a metà Ottocento seguendo i canoni classici dell’archittettura sabauda: mura spesse, fondamenta solide e diversi bracci per suddividere i detenuti in modo da controllarli più facilmente. Sono stati tantissimi gli uomini che hanno scontato la loro pena tra le mura dell’antico penitenziario: non si può non citare Graziano Mesina, che nel 1966 riuscì a evadere dal penitenziario insieme al compagno di prigionia Miguel Atienza. Una storia segnata anche da numerose rivolte dei detenuti, repressioni e violenze. Con il progetto federal building si intende girare definitivamente pagina, ma senza dimenticare il passato. Ecco perché non mancherà un apposito spazio per ricordare i 150 anni di vita tra le mura di San Sebastiano: in un’ala del carcere verrà realizzato un museo della memoria, dedicato in particolare alla durissima condizione di vita dei detenuti. I primi progetti legati al rilancio del complesso carcerario sono stati avviati nel 2013 con la chiusura del carcere e il trasferimento dei detenuti nel nuovo penitenziario di Bancali. Per arrivare al progetto presentato oggi si è reso necessario un lavoro di squadra di diversi anni tra il Comune di Sassari e l’Agenzia del Demanio. Fondamentale il ruolo del governo, con il coinvolgimento di ben quattro ministeri nell’operazione.

Michele Spanu
Twitter @MicheleSpanu84

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