Sassari, i reperti romani bloccano il campus. Si cerca una nuova zona per gli studenti

L’Ersu archivia definitivamente il progetto del nuovo campus universitario a San Lorenzo e convoca per lunedì 13 dicembre Regione, Comune e Università per individuare un’altra area su cui realizzare la struttura con 280 posti letto per gli studenti e salvare il relativo finanziamento di 26 milioni di euro.

Il progetto di San Lorenzo si è arenato sulle indagini archeologiche svolte nell’area, che hanno rivelato la presenza di importati reperti di epoca romanica, tali da riscrivere la storia sull’origine della città di Sassari. Ritrovamenti ufficializzati il 24 novembre dal ministero della Cultura, che ha inviato una comunicazione all’Ersu certificando l’interesse archeologico del sito di San Lorenzo.

Per questo l’Ente per il diritto alla studio ha convocato le altre istituzioni coinvolte nella realizzazione del campus. “L’incontro di lunedì 13 può finalmente rappresentare una svolta decisiva e necessaria per la questione San Lorenzo”, spiega il presidente dell’Ersu Sassari, Massimo Sechi. “La battuta d’arresto del Campus ci può offrire l’opportunità di ripensare all’intervento complessivo, privilegiando ad esempio l’idea di potenziamento di una moltitudine di servizi, che comprendono anche la residenzialità ma non esclusivamente quella, per dare risposte davvero concrete alle esigenze della popolazione studentesca sia in città che nelle sedi gemmate. Bisogna non perdere altro tempo e garantire alla città e a tutto il territorio ciò che è davvero il meglio per i nostri studentesse e studenti, ma ancor di più per l’intero tessuto economico di Sassari”.

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